Otto marzo:festa della donna

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Consum-attrici. Donne protagoniste di un’economia diversa

La Giornata della donna cade quest’anno in un momento di particolare complessità e incertezza, anzitutto nell’orizzonte dell’economia ormai globalizzata e interdipendente.
Come donne delle ACLI, vogliamo cogliere la crisi come un’opportunità per ripensare profondamente il nostro modo di vivere, per rafforzare il nostro impegno sociale e civile, per rileggere i bisogni di quanti sono maggiormente esposti ai contraccolpi di un’economia di mercato che ha perso il rapporto virtuoso con le regole e il bene comune, per riaffermare il ruolo positivo e propositivo che un rinnovato protagonismo femminile può giocare nell’attuale fase, per ribadire la centralità e il primato della persona in ogni ambito della vita.
Lo slogan scelto per l’8 marzo di quest’anno allude appunto a questa volontà di essere protagoniste di un cambiamento che è in qualche misura imposto dalle circostanze esterne, da meccanismi economici dei quali nessuna “autorità” sembra avere il controllo. Il divario tra l’economia reale e la “bolla” speculativa e finanziaria ha messo in luce quello che, come donne, già sapevamo: il rischio di una crescita senza promozione umana e di uno sviluppo senza incremento delle opportunità, per tutti e per ciascuno.
Come nella politica, anche nell’economia la nostra presunta estraneità, frutto di uno stereotipo infondato, è in realtà una distanza critica dai modelli dominanti, di produzione e di consumo, che propongono stili di vita ormai impraticabili, non solo sul piano valoriale ma anche in una prospettiva di sensatezza e sostenibilità economica, sociale e ambientale. La sobrietà non è solo una virtù ma anche una strategia di risanamento e di armonizzazione relazionale.
Come donne siamo e ci sentiamo nel cuore dell’economia reale, a partire dall’orizzonte della famiglia e dai suoi molteplici bisogni che la crisi attuale acuisce e disattende. Sappiamo bene che il mercato ci guarda con un’attenzione costante che tende a “mercificare” i nostri stessi desideri, in un cortocircuito nel quale siamo contemporaneamente soggetti e oggetti, destinatarie di messaggi  e immagini strumentali al servizio dell’euforia consumistica.
Consum-attrici è un serissimo “gioco di parole” che vuole mettere in campo il nostro modo di essere cittadine responsabili, portatrici di un’economia diversa, per la quale la  felicità non risiede nella quantità dei beni posseduti ma nella qualità delle relazioni vissute.

Stefania Cardo
Responsabile Donne Acli Puglia