Nessuno pretende che Lei faccia Crociate

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Gentile Direttore,

come le sarà noto l'Ass. regionale
Pelillo ha dato due giorni fa il via definitivo alla
applicazione del Piano Coste Regionale ed ha chiesto a tutti
i 67 comuni costieri regionali di predisporre i piani
comunali di attuazione.

Il PCR prevede ,come Lei sa, che ogni comune costiero
destini non più del 40% della costa balneabile (e cioè
delle spiagge) a concessioni private e detta anche le dimensioni massime che ogni
concessione non può eccedere. Lei sa benissimo che
Monopoli ha una situazione totalmente irregolare sia come totale
delle concessioni sia come dimensioni di talune
maxiconcessioni .

A Monopoli non esiste la volontà politica di applicare la
legge regionale e la potente lobby dei concessionari si sta
già muovendo per vanificarne l'applicazione.

In più occasioni , sul sito Vivimonopoli e altrove, Lei ha
manifestato la Sua convinzione che la costa monopolitana sia
stata eccessivamente privatizzata ed ha fatto notare come a
Monopoli sia sostanzialmente negato il diritto dei cittadini
a stazionare sulla maggior parte delle spiagge senza
sottostare al pagamento di esosi balzelli. Le do atto di
queste Sue coraggiose prese di posizione.

Ma proprio in questo momento ,in cui finalmente c'è una
legge che sancisce questi diritti, le persone di buona
volontà- come Lei- devono adoperarsi perché la legge
venga applicata.

Nessuno pretende che Lei faccia Crociate o che sfidi
l'autorità locale, ma se vorrà seguire questa vicenda
sul suo sito con costanza ed in aderenza a quanto Lei ha
dichiarato in passato, le saremo tutti riconoscenti.

La ringrazio per quanto vorrà fare e la saluto
cordialmente.

                    Paolo Pisani

Grazie per la lettera e l'attenzione rivolta alla nostra Televisione WEb.
Rispondo con qualche giorno di ritardo e me ne scuso.
La difesa della nostra costa da attacchi spropositati e selvaggi va sostenuta
con forza e senza se e senza ma. Tuttavia sino ad oggi vi è stato un accomodante
permessivismo che rischia di compromettere definitivamente l'equaazione 60 di spiagge pubbliche e 40 assegnate ai privati.
C'è bisogno che cresca la presa di coscienza civica affinchè la libertà di
poter andare al mare o in spiaggia, senza che nessuno ce lo vieti,  diventi sempre più valore comune e assoluto.
D'altro canto c'è da affermare che, se non fosse stato per l'intervento del privato,
avremmo avuto molte spiagge-immondizie, così come spesso,ahinoi,  capita di osservare quando
il bene è pubblico ed è a disposizione di tutti.
Dunque la battaglia va fatta per evitare una eccessiva sproporzione ad favore del privato.D'altro canto su questi temi così vitali per la nostra comunità e il suo futuro, richiamiamo l'attenzione di quanti tengono al bene pubblico come
valore assoluto da difendere. E lei è tra cittaduini sensibili e pronti a difendere la sua città. Senza se e senza ma.

Con cordialità

Domenico De Russis