Monopoli: incensurati, rapinano posta di via San Marco

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Pistola in pugno e con il volto parzialmente coperto dalla visiera di un cappellino, hanno rapinato un ufficio postale, portando via denaro e assegni ma, intercettati da un carabiniere libero dal servizio sono poi stati catturati e sono finiti in carcere. Si tratta di due gemelli di 39 anni, incensurati, di Conversano, V.B. e D.B. le loro iniziali, arrestati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia con l'accusa di rapina aggravata in concorso. Erano da poco trascorse le tredici odierne, quando i due hanno fatto irruzione all'interno dell'ufficio postale sito nella via San Marco a Monopoli. Dopo aver arraffato quanto più denaro possibile dalle casse, si sono dileguati a piedi, per poi raggiungere due autovetture parcheggiate a poca distanza e darsi alla fuga. Nei pressi dell'ufficio postale, proprio in quel momento, transitava un carabiniere, libero dal servizio, a bordo della sua auto. Sentite le urla di un impiegato e notando i due fuggire, si è posto all'inseguimento dei malviventi, rimanendo a distanza e comunicando telefonicamente alla Centrale Operativa la direzione di fuga e le caratteristiche dei due mezzi che stava tallonando. Sono stati così attuati immediatamente dei posti di blocco e si è celermente alzato in volo anche un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari Palese. Giunti alle porte di Conversano e notata una "gazzella" dell'Arma, le auto dei malviventi hanno preso direzioni diverse. Uno dei rapinatori ha tentato goffamente di sbarazzarsi del bottino, di un paio di guanti e di una pistola, sperando di passare indenne il posto di blocco. Invece è stato fermato e tratto in arresto. I carabinieri hanno quindi recuperato la refurtiva – pari a tredicimila euro in contanti e tremila euro circa in assegni -, i guanti e una pistola giocattolo priva del tappo rosso. Le pressanti ricerche poste in essere da tutti gli equipaggi disponibili opportunamente fatti convergere verso quel centro, hanno poco più tardi consentito di rintracciare ed arrestare anche il complice, ovvero suo fratello gemello, che a quel punto ha permesso ai militari di recuperare anche l'altra parte della refurtiva: circa ventiduemila euro in contanti più una seconda pistola, esatta riproduzione di una semiautomatica cal. 7.65. Dopo le formalità di rito, i due fratelli rapinatori sono stati trasferiti nel carcere del capoluogo barese, mentre la refurtiva, circa trentottomila euro, è stata restituita.  (PRIMAPRESS)