Monopoli: blitz antidroga, arrestate 25 persone

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L'operazione, denominata 'Norba', si è conclusa questa mattina, alle prime luci dell'alba che ha svegliato in anticipo la città di Monopoli con numerosi uomini dell’Arma impegnati insieme a decine di automezzi: è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bar nei confronti di tre 'clan' dediti al traffico di sostanze stupefacenti ed attivi principalmente nel sud barese. L'indagine, sviluppata dai Carabinieri della Compagnia di Monopoli, sotto la direzione della Dda, ha portato a 25 arresti, su mandato del Gip del Tribunale di Bari: 24, invece, sono state le persone denunciate. Nell'operazione sono stati sequestrati anche 59mila euro in contanti e di 100 grammi di hashish. I tre gruppi criminali operavano soprattutto nei comuni di Castellana Grotte e Conversano, senza tralasciare il mercato dei comuni, vicini grazie ad un tacito accordo di non belligeranza con altre organizzazioni concorrenti. Le investigazioni, durate circa due anni, hanno così documentato il traffico di svariate quantità di sostanze stupefacenti, nonché di sequestrare, in più riprese, circa 500 grammi di cocaina e 7,5 kg di hashish. A capo del gruppo di Castellana Grotte c'erano i fratelli Antonio e Donato Notarangelo, ai quali si era unito Giuseppe Lo Russo di Noicattaro ed altre 6 persone, ora indagate a piede libero. A Conversano, invece, operava l'organizzazione che faceva capo alla famiglia Ignomeriello, padre e figlio, uomini legati agli Stramaglia, che si avvalevano della stretta collaborazione di Gianluigi Chiarappa, Cosimo Giustiniani e Marco Rotolo tutti di Conversano, nonché di Carlo Ferrante di Bari, Michele Chiapparino di Adelfia, Saverio Ricci di Valenzano ed Emanuele Ribatti di Turi. Parallelamente a loro, sempre su Conversano, lavorava un altro clan, forse il più pericoloso, che faceva capo a Nicola La Selva, detto 'la pecora', e alla convivente Sandra Pagnini: i due si avvalevano dell'operato del figlio Antonio La Selvae di Domenico Laera, Vittorio e Giovanni Totaro, Pietro Lamontanara, Raffaele Zivoli. Figure più autonome, ma non meno importanti, sono risultate invece Massimo Di Caro e Rocco Panarelli. Gli arrestati sono stati rinchiusi nei carceri di Frosinone, Avellino, Benevento, Ariano Irpino, Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce.