L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE INTEGRALE DEGLI ON.li DONATI E ZAZZERA (IDV)
Ipotesi di costruzione di una raffineria nel territorio pugliese – 2-00561
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
con decreto del 15 ottobre 2009 il Ministro interpellato, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, ha concesso alla società Northern Petroleum (UK) Ltd, società petrolifera di Londra, il permesso di ricerca di idrocarburi «d149 D.R.-N.P», subordinatamente al rispetto di alcune prescrizioni;
il permesso di ricerca «d149 D.R.-N.P» interessa il largo della costa pugliese a 25 chilometri a est di Monopoli, estendendosi su una superficie di 735,7 chilometri quadrati, mentre la distanza minima dalla costa dell'area di indagine è di 10 chilometri;
agli interpellanti risulta che dell'autorizzazione alla ricerca non sia stata data comunicazione ufficiale al comune di Monopoli, né vi sia stata alcuna pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;
agli interpellanti risulta, inoltre, che la pubblicazione dell'annuncio relativo alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ed al conseguente deposito del progetto e dello studio di impatto ambientale per la pubblica consultazione, è avvenuta in data 10 settembre 2008 sui quotidiani Il Giorno e Puglia, due quotidiani a bassissima tiratura di copie nella regione Puglia;
inoltre, risulta che lo stesso assessore comunale alle attività marinare, Pierantonio Munno, abbia recentemente dichiarato di non essere a conoscenza del decreto, non essendogli stato fornito alcun documento in merito;
se l'esito delle ricerche da parte della società sarà positivo, nelle acque di Monopoli sorgerà una piattaforma petrolifera e, ad avviso degli interpellanti, non si può escludere la possibilità che in futuro possano sorgere siti di raffineria in aree di grande pregio ambientale e turistico, come già è avvenuto in altre realtà italiane;
l'insediamento di una piattaforma petrolifera determinerà sulla marineria di Monopoli e delle zone limitrofe un danno irrimediabile, che si aggiungerebbe già ad uno stato di crisi profondo del settore, portando al licenziamento di numerosi lavoratori;
le piattaforme petrolifere non sono neppure sicure. Il più catastrofico incidente capitato su una piattaforma petrolifera offshore è avvenuto nel 1988 alla Piper Alpha al largo di Aberdeen, dove persero la vita in un rogo infernale 167 persone;
a Falconara Marittima (Ancona) è presente la raffineria dell'Api, che ha provocato ingenti danni alle persone e all'ambiente. A conferma di ciò è sufficiente leggere la lunga lista degli incidenti avvenuti presso la struttura dal 1981 ad oggi: intossicazioni e ustioni di operai, esplosioni, spandimento di sostanze, quali bitume, greggio e benzina;
il 22 giugno 2007 l'Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) ha dovuto vietare la balneazione a seguito di un «inquinamento massivo», dovuto a sversamento in mare di olio combustibile originato dalla raffineria Api;
anche la piattaforma petrolifera Vega Alfa al largo di Pozzallo (Ragusa) ha creato grandi preoccupazioni alla popolazione, a causa del pericolo di sversamento di centomila tonnellate di idrocarburi. L'impianto, non conforme alle norme di sicurezza prescritte dalle leggi nazionali ed europee e non avendo ricevuto interventi di manutenzione, correva il rischio di affondare, procurando un vero disastro ambientale;
gli idrocarburi sono composti chimici formati da atomi di carbonio e idrogeno e sono tra i principali inquinanti dell'ambiente. Lo sversamento accidentale di tali sostanze nel mare provoca la dispersione di agenti inquinanti difficilmente biodegradabili che una volta sversati in mare determinano inquinamento ambientale, riversandosi sulle zone costiere e devastando l'ecosistema;
il 10 per cento di inquinamento da idrocarburi è dovuto alle piattaforme offshore sia nella fase esplorativa che in quella estrattiva;
gli idrocarburi sono sostanze tossiche per l'uomo e si è visto che i lavoratori esposti al benzene presentano un aumento di incidenza di leucemia;
nel Mediterraneo, dove l'attività petrolifera è intensa, sono stati rilevati 10 grammi di idrocarburi per metro quadro in superficie e 500 litri di catrame per chilometro quadrato. Il Mediterraneo è considerato, assieme a certe parti dell'Oceano Atlantico, come l'area marina più inquinata dal petrolio di tutto il mondo;
nella Baia di Napoli, ad esempio, è stata accertata la presenza di 60 grammi di benzopirene (idrocarburo cancerogeno) in 100 grammi di zooplancton;
gli idrocarburi cancerogeni percorrono tutta la catena alimentare sino ad accumularsi nei tessuti dei pesci commestibili, rappresentando un grave pericolo per l'uomo;
lo squilibrio ambientale provocato da tale sostanza comporta un rapido accrescimento di alghe planctoniche, un'elevata tossicità per la fauna bentonica, per i pesci e per l'uomo;
se le succitate esperienze dovessero ripetersi a Monopoli, città turistica, ricca di preziose risorse naturali e bagnata da un mare ancora incontaminato, il danno per i suoi abitanti e per le attività legate alla pesca e al turismo sarebbe immenso;
dal dopoguerra ad oggi risultano innumerevoli gli incidenti, ufficialmente dichiarati dalle autorità, provocati da armi nucleari, tanto che i mari del mondo sono ormai assurti al ruolo di vere e proprie pattumiere nucleari; un esempio per tutti è rappresentato dalle centinaia di bombe all'uranio impoverito sganciate nel Mar Mediterraneo durante la guerra in Kossovo -:
se quanto riportato nella presente interpellanza corrisponda al vero e, in caso affermativo, se il Ministro interpellato sia a conoscenza di un eventuale futuro progetto per la costruzione di una raffineria nel territorio pugliese;
se il Ministro interpellato abbia valutato se la costruzione della piattaforma citata in premessa possa produrre eventuali ripercussioni sull'inquinamento delle acque marine pugliesi, con conseguenti effetti negativi per la salute dei cittadini, per l'ecosistema marino e per le attività economiche inerenti alla pesca e al turismo;
se siano stati valutati attentamente tutti i rischi derivanti dall'insediamento della piattaforma attraverso la valutazione ambientale strategica;
se il Ministro interpellato sia a conoscenza di come verranno trattati e smaltiti i fluidi e fanghi perforanti portati in superficie, essendo questi solitamente fanghi tossici;
se sia stato valutato nella zona interessata dalle trivellazioni il rischio derivante dall'inabissamento di bombe e proiettili, anche all'uranio impoverito, provenienti dalla recente guerra in Kossovo, come peraltro dimostrano i continui incidenti in cui vengono coinvolti i motopesca impegnati nel basso Adriatico.
(2-00561) «Donadi, Zazzera».