LIBERTA’DI STAMPA: il parere della GIOVANE ITALIA
“Li tratteremo come un partito d’opposizione, poiché stanno conducendo una guerra contro di noi, e non possiamo far finta di pensare che questo sia il comportamento legittimo di un organo di informazione”. “C’è una testata interamente dedita ad attaccare il mio governo”. “Non dev’essere legittimata in quanto organo di informazione..”
Sono parole queste del Presidente Usa Barack Obama e si riferiscono all’emittente televisiva Fox News, di dichiarate simpatie conservatrici.
Fox News appartiene ad un magnate della stampa mondiale che si chiama Rupert Murdoch. Sì, proprio quel Murdoch che i veri democratici adorano da quando i suoi giornali inglesi sono i capifila dei continui attacchi di certa stampa internazionale contro Silvio Berlusconi (attacchi che curiosamente sono cominciati proprio quando a Sky è stato tolto il privilegio, in Italia, di pagare meno tasse dei concorrenti).
Eppure in America nessuno ha gridato alla dittatura, alla libertà di stampa; argomento ultimamente molto scottante. Quella del giornalista non è una professione come tante, non si impara e non si insegna, è una dote quasi innata eppure anche per i giornalisti esiste un codice deontologico da rispettare; i fatti da raccontare devono essere filtrati in base ad un limite coscienziale del giornalista, quante volte questo limite viene oltrepassato??
Anche Monopoli lo scorso 17 Ottobre ha fatto da scenario a un incontro dal titolo “Libertà di stampa,libertà di informazione” cui ha preso parte l’ex Ministro alle Comunicazioni Gentiloni che ha dichiarato: “Nel nostro paese assistiamo alla realizzazione di un progetto che deve abituare la stampa alla ginnastica dell’obbedienza. Lo si nota negli attacchi quotidiani, le intimidazioni e le esternazioni del Presidente del Consiglio”.
Facciamo notare al ministro che: Annozero, Ballarò, Parla con me, Linea 3, Repubblica, L’Unità, L’Espresso, potremmo ancora continuare, non sono programmi e giornali allenati alla ginnastica dell’obbedienza! Vergogna. Vergogna per una parte politica che sa solo urlare alle dittature, agli scandali, che cerca in ogni modo di delegittimare un governo ed una maggioranza votata dagli Italiani.
In Italia ogni giorno vengono vendute 5 milioni e 500mila copie di quotidiani e vengono visitati quasi 36 milioni di pagine di siti web dei quotidiani stessi. Le testate quotidiane sono 149. Ma di più, nella sostanza, i cinque maggiori quotidiani italiani per diffusione non hanno orientamento favorevole al governo (alcuni, anzi, sono apertamente contro Berlusconi) e in nessun modo sono controllati dal Presidente del Consiglio neppure in senso proprietario. Anzi, continuano a nascere quotidiani contrari al governo. Gli ultimi due: Il Fatto e L’Altro. Sui 26 quotidiani di partito che godono di contributi dello Stato, i 4 maggiori appartengono a formazioni della sinistra (a dispetto del loro magro risultato elettorale). E ancora: i periodici sono 1541 (tra cui 807 di informazione e 734 tecnico-professionali). Le radio nazionali sono 14, quelle locali 1000. Abbiamo 10 canali tv nazionali analogici. Le Tv locali analogiche sono 550. Sono ben 138 le tv satellitari su 273 canali. Inoltre, alla fine della digitalizzazione ci saranno circa 3000 canali digitali.
Sulla Tv di Stato, il Presidente del Consiglio e il governo, che dovrebbero in linea di massima occupare un terzo del tempo di antenna (notizia e parola) sono attestati sul 34 per cento (quasi perfettamente in linea con le indicazioni che vogliono gli altri due terzi suddivisi tra maggioranza e opposizione). Inoltre, il Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio ha erogato 206 milioni di euro circa per contributi diretti. Per fare un esempio, all’Unità, organo del partito Democratico, sono andati nel 2008 circa 6 milioni 300mila euro, e al Manifesto (estrema sinistra extra-parlamentare) 4 milioni e 300mila euro. A ciò si aggiungano i rimborsi per le tariffe postali agevolate per oltre 272 milioni di euro, e altri contributi del Ministero dello Sviluppo economico a imprese radio-televisive per 150 milioni di euro. Libertà di Stampa?.. Sarebbe meglio parlare di qualità della stampa???
Commissione Cultura,Giovane Italia