La casa alle giovani coppie: una pia illusione

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 Gentile Direttore,
     La ringrazio molto della pubblicazione della mia prima lettera sulla Vs. eccellente Web-Tv. Come avrà notato si trattava di un (in)naturale sfogo generato da una stagnante politica urbanistica di cui la nostra ridente città soffre ormai da più di un decennio, giacché mi ha salvato da una probabile querela tagliando l’ultima parte della lettera che accusava politici e costruttori, dediti oggi al trattamento di un’edilizia non proprio a favore delle giovani coppie meno abbienti. E per questo motivo La ringrazio ancora. Ma mi consenta di ritornare sull’argomento non foss’altro per aver vissuto da dirigente dell’Ufficio tecnico comunale il biennio (1970/1971) allorquando finiva il boom economico degli anni Sessanta e stava per iniziare l’ultima crisi del secolo scorso (quella cosiddetta delle domeniche a piedi) dovuta al repentino rincaro dei prodotti petroliferi. Posso testimoniare che la politica di allora, ascoltando i bisogni della popolazione locale in materia di fabbisogno abitativo, consentì una gestione molto più oculata e più semplice di quella odierna: allora Monopoli fu invasa da molte imprese forestiere ma almeno i prezzi furono accessibili a tutti e i mutui bancari anche, nonostante non uno ma ben due piani regolatori stessero per marchiare i destini del nostro territorio. Alcuni errori furono commessi, tanto che molte opere pubbliche non furono mai realizzate (vedi il porto turistico, la cantieristica nell'ex cava Spina, molte bretelle stradali ecc..), ma le case per le nuove famiglie furono costruite e acquisite a prezzi contenuti. I cittadini miei coetanei ricorderanno che operarono alacremente prima di tutto a favore della prima casa il compianto sindaco prof. Angelo Menga e l’eclettico assessore avv. Sebastiano Garrappa. Nel biennio 2007/2008 ho avuto la “disavventura” di svolgere le funzioni di assessore nello stesso Comune (dove ho esercitato fino a tutto il 1996 le mie mansioni tecniche) registrando interessi politici che auspicavano sempre grandi opere pubbliche ignorando un’edilizia abitativa, come dire, spicciola e alla portata delle tasche più deboli. Ora che il Pug incredibilmente conferma la previsione di grandi opere mai realizzate dal precedente Prg e dovrà essere oggetto di considerevoli rattoppi a seguito di alcune pregresse sentenze del Consiglio di Stato in materia di edilizia abitativa privata, Sicie/Coop.Novanta,Galiano/ecc.., i tempi necessariamente saranno lunghissimi. Ci rimane soltanto il Piano casa che il governo Berlusconi sta per decretare, anche se a mio giudizio siamo in presenza di un ulteriore abbaglio che al massimo potrà dare un contentino a chi la casa già ce l’ha.

Franco Muolo
              

Carissimo Geom. Muolo,

grazie per la fattiva collaborazione. Non ho tagliato nulla, non si preoccupi, per le querele sono attrezzato. Vi è stato soltanto un automatico limite di battute dovuto al nostro software. Pertanto Le conviene, affinchè le sue interessanti missive vengano integralmente pubblicate, di inviarle in formato word con file allegato. Ci consentirà ancora un invito. Nella sua lunga carriera, peraltro vissuta all'interno di un settore nevralgico e fondamentale Urbanistica-Lavori Pubblici, ne ha viste di cotte e di crude, qualche pertinente aneddoto non guasterebbe se ce lo raccontasse. Grazie per i complimenti al nostro sforzo editoriale, La saluto cordialmente

 

Domenico De Russis