IO SUD Monopoli, riflessioni sul PUG e non solo

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Nella città degli “sgambettanti” è inutile spiegare il significato del termine “pacco” ed i monopolitani sanno bene di che si tratta.
Questa volta tuttavia il “pacco” che i politici locali hanno rifilato alla cittadinanza si chiama P.U.G.
Un piano urbanistico pensato e redatto speditamente in un momento di forte espansione del mercato immobiliare, per una fatale coincidenza, si arena proprio ora che si registra una fase di crisi delle vendite.

(continua)

Nella città degli “sgambettanti” non possono mancare gli “sgambettanti della politica” e la “politica degli sgambettanti”. E’ sufficiente scorrere le dichiarazioni degli esponenti politici alla stampa per comprendere a cosa alludiamo. Dire che è stato sconfitto il “partito del mattone” è esattamente il contrario della realtà. Con la sonora bocciatura del p.u.g. giudicato impresentabile dalla Regione per una serie di evidenti motivi, il “partito del mattone” trionfa come non mai in quanto non corre più il rischio che nuove unità abitative, sopratutto di edilizia sociale, possano calmierare il costosissimo mercato immobiliare che si attesta attorno ai quattromila euro al mq, un prezzo inarrivabile per la stragrande maggioranza dei nostri concittadini.
Al riguardo sarebbe doveroso aprire una parentesi  in quanto è noto a tutti che le quotazioni siano quelle di cui sopra; tuttavia i rogiti , “vox populi”, riportano cifre notevolmente inferiori, anche del 70%. Per quale ragione?
Più si ritarda l’iter di approvazione definitiva del p.u.g.  e più tempo si garantisce ai palazzinari per smaltire gli appartamenti invenduti.
Ovviamente se il piano è stato stravolto dal mercimonio delle osservazioni sterminate e dalle modifiche palesemente impresentabili è solo una coincidenza; non si voleva fare un favore al “partito del mattone” o ai misteriosi “poteri forti”, di cui gli “sgambettanti della politica” si riempiono la bocca ma non ci spiegano mai quali sono.
I nostri consiglieri comunali sono quasi tutti ottimisti. “Si risolverà tutto”, affermano. L'opposizione assolve l'assessore, nonostante abbia tenuto il p.u.g. in cantiere quasi due anni, con il risultato di farselo cestinare, la maggioranza coccola l'opposizione, i contribuenti attendono.
Attenzione! Con tutti quegli incompatibili per conflitto di interessi e tutte quelle modifiche, se qualcuno decidesse di scrivere due righe in Procura della Repubblica, questo p.u.g. sparirebbe dagli incubi della nostra città definitivamente.
Cominciano a preoccuparsi gli abitanti delle aree interessate dai s.i.c. a cui si era venduto il “pacco” più grosso, ovvero l'edificabilità. Una menzogna colossale! Sapevano tutti che era impossibile. Un guaio enorme, gestito in maniera occulta da chi voleva garantire la propria carriera politica e non gli interessi dei cittadini; quei poveracci delle contrade tra poco si accorgeranno di cosa stiamo parlando. Il  più grosso “sgambettante della politica”, con millantate amicizie nei palazzi romani, in cerca di scambio osservazione-voto, aveva caldeggiato l'utilizzo dello strumento delle osservazioni in merito alla questione s.i.c.; questa amministrazione si sarebbe così trovata nella condizione di osservare se stessa.  
Tuttavia la “politica degli sgambettanti” questa settimana è andata oltre. La stampa ha parlato di rimpasti e di crisi in sala “Perricci”. In tempi non sospetti “IO SUD” ha parlato di “equilibrio del terrore” (quello di perdere la poltrona) e di opposizione a “tarallucci e vino”.
Tranquillizziamo i cittadini. Non succederà nulla. Se Romani cadesse, nella prossima legislatura comunale i consiglieri passerebbero da trenta a ventiquattro, quindi sei seggi in meno. Non si sono ridotti la diaria nonostante un consigliere di maggioranza avesse avviato una fantomatica petizione allo scopo, figuriamoci se sono disposti a rischiare il posto nella stanza dei bottoni! Continueranno a litigare in pubblico e a fare accordi sottobanco a spese dei contribuenti fino alla fine naturale del mandato.
Si tratta solo dei postumi dell'ubriacatura elettorale che ha visto la nostra città sconfitta e umiliata; 50.000 abitanti e nessun rappresentante alla regione. Potenzialmente ne potevamo eleggere tre ma abbiamo preferito vendere Monopoli in cambio di inviti a cena, ricariche telefoniche e buoni benzina.
E pensare che qualcuno festeggiava per strada l'elezione di un forestiero… che vergogna!

Il coordinatore locale
Angelo Vito Lamanna