Errori ed Orrori

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Errori ed Orrori

di Giampiero Risimini

 

Da un pò di tempo si ritorna a discutere del PUG, anche se diventa sempre più difficile sostenere un dibattito tecnico e politico, senza incorrere nel qualunquismo e nell’improvvisazione di un parte consistente dell’opinione pubblica che, al riparo dell’anonimato, si concede grandi sciocchezze.
L’occasione di questo improvviso ritorno di fiamma è certamente la decisione della Giunta Comunale di alienare una porzione di terreno inserita nell’area dell’ex tendopoli.
Ebbene piuttosto che incentrare la discussione sui contenuti di questa scelta, sulla opportunità e forse anche sulla legittimità, è iniziato il solito tiro al piccione per individuare il responsabile dell’errore. Con la consueta stupida tecnica per cui tutto quello che è stato deciso prima del 22 dicembre 2007 è colpa di Risimini (quando va bene la colpa è del centro sinistra) e tutto quello che è successo dopo comunque è anche colpa di Risimini, perchè non se ne accorto o è stato accondiscendente.Allora, con la santa pazienza, faccio una riflessione a voce alta.
Decidere di fare un nuovo Piano Urbanistico a Monopoli e portarlo a compimento in due anni e quattro mesi (dal conferimento dell’incarico all’adozione) è un impresa titanica, dolorosa, impegnativa e dispendiosa. Realizzarlo con equilibrio, privilegiando sempre gli interessi della  collettività, chiudendo la porta ai tanti questuanti che pressavano, premevano in maniera corretta ed a volte anche scorretta, sembrava impossibile, eppure siamo riusciti nell’impresa, perchè le decisioni rilevanti erano vagliate non da una persona sola, ma da un gruppo di soggetti integerrimi.
Dopo il 22 dicembre 2007, per fortuna o purtroppo, è iniziata un’altra storia, che non ha visto protagonista me o gli altri amici con cui avevamo realizzato quell’impresa.  E’ iniziato un percorso in cui la politica, insieme ai tecnici, doveva avere la capacità e la forza di verificare serenamente il lavoro compiuto, scovare gli errori, che pure in un progetto così importante possono esserci, eliminare le contraddizioni, correggere le anomalie. Farlo sarebbe stato anche più facile, perchè sostenuti dall’impulso dei cittadini, che con le loro osservazioni spesso individuano meglio di ogni altro vizi e difetti, e guidati dall’azione correttiva degli organi di controllo, a partire dalla Regione.
Purtroppo il tempo lunghissimo impiegato, quasi tre anni dall’adozione, non è servito a questo, bensì a rinsaldare le posizioni forti, a schiudere le porte a coloro che chiedevano più edificabilità, più cemento, meno tutela del territorio, maggiori indici, lo stravolgimento dell’assetto iniziale, corroborati dall’affermazione per cui i cittadini vanno accontentati, soprattutto quando si parla di PUG.
Un PUG che, come tutte le cose umane, non poteva essere perfetto e scontava tutte le difficoltà che si incontrano nella gestione della cosa pubblica.
In tre anni questa Giunta ha scovato due soli errori nel PUG adottato: la mancata pubblicazione dei quadri conoscitivi e la mancata inclusione nel territorio comunale di aree agricole periferiche. Per il resto ha smussato, ignorato, eluso, aggirato, coperto, rinforzato, sfruttato, quando non nascosto e falsificato.
L’opposizione, me compreso, si c’ero anch’io, ha cercato con ogni mezzo di difendere l’impianto orginario del PUG, evidenziando anche i propri errori, resistendo agli eccessi di un centro destra pronto a concedere tutto a chiunque, proponendo soluzioni, denunciando illegittimità agli organi di controllo, alla Regione e persino alla Procura della Repubblica.
Al cospetto di questa realtà è un gioco stupido quello che affascina i voyeuristi della politica, coloro che seminano infamie strisciando al di sotto del livello terreno, i tanti vigliacchi che dietro una finta identità scaricano le loro angosce, le proprie frustazioni,  soddisfano il loro desiderio di far politica e il dramma di non esserne capaci. E’ soprattutto un esercizio disperato quello di chi per non guardare la realtà ribalta ogni ragionamento, con la solita nenia del chi ha commesso l’errore, quando è stato commesso, chi l’ha denunciato e quando l’ha denunciato, quasi che se non si sta coerentemente in questa formula sciocca, non si ha il diritto di parlare, di esprimere la propria opinione o di avanzare la propria proposta politica.
La previsione di pianificazione dell’ex tendopoli, con riferimento alla proprietà comunale, è certamente una previsione anomala, in quanto in quell’area non preesistevano insediamenti consolidati. E questo non l’abbiamo certamente scoperto oggi, visto che ne se è parlato persino in trasmissioni televisive. Allora il problema non è chi ha fatto l’errore e quando, tantomeno chi l’ha scoperto e quando. Il problema è capire perchè dinanzi ad una previsione anomala il Comune decide di comportarsi come il più spregiudicato degli speculatori, concedendo ancora una volta una porzione di territorio sensibile ad una colata di cemento.
Ma i voyeuristi son distratti, affascinati da costruzioni più ambiziose che scavano nella vita privata delle persone, che incidono nella loro vita professionale, perchè solo questo li appaga e li consola, l’idea che dietro la politica, qualunque politico, alla base di ogni successo professionale e sociale, vi deve essere per forza la disonestà, alibi perfetto per i mediocri.
In ogni caso continuiamo a non arrenderci all’idea che in questa città non si possa discutere seriamente dei problemi, anche quando è consentito esprimere la propria opinione, nascondendosi, perchè a tutti coloro che ne hanno voglia possiamo dare tutte le spiegazioni possibili, purchè abbiano il coraggio di chiedercelo guardandoci negli occhi.

Giampiero Risimini