Domani sera la presentazione del romanzo “Certe volte la nebbia” di Francesco Giannoccaro
E' un romanzo generazionale la prima prova narrativa di un autore finora impegnato sul versante della scrittura poetica.
Stiamo parlando dell'ultima opera del monopolitano Francesco Giannoccaro che, per le edizioni siciliane "Nulla die", ha dato alle stampe un volume dal titolo "Certe volte la nebbia".
La prima tappa del tour di presentazioni parte proprio da Monopoli. A promuovere la manifestazione è il locale Presidio del Libro, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e la Rivista semestrale di letteratura"Incroci".
A dialogare con l'autore sarà Lino Angiuli. Le letture saranno affidate ad Achille Chillà e Simona Gramegna. Intermezzi musicali di Angelo Ostuni.
Appuntamento a venerdì 11 maggio p.v., alle ore 19,30, presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Monopoli.
(continua)
L'AUTORE – Francesco Giannoccaro, redattore della rivista "Incroci", è nato a Monopoli (Ba), dove vive e lavora come medico. Ha pubblicato tre raccolte di versi: Il miele delle mosche (1986), Prima che il gallo taccia (1992), La desistenza (2000) e un testo teatrale, Il tempo delle allodole (2006).
IL LIBRO – Tre medici pugliesi si ritrovano a Parma molti anni dopo la laurea lì conseguita, in occasione del matrimonio di Zara, figlia di Marta, compagna di avventure giovanili, morta tempo prima.Il ritorno nella Città degli studi diventa occasione per riandare con la memoria agli anni 'speciali' della gioventù, spesi fra incontri, amori, disillusioni. Sullo sfondo: una Città segreta e inafferrabile come la nebbia che la circonda; gli eventi talora drammatici, le mode e gli umori degli anni Settanta. Un romanzo generazionale – prima prova narrativa di un autore finora impegnato sul versante della scrittura poetica – che mette a confronto culture e paesaggi lontani, eppure capaci di inaspettate sintonie e combinazioni particolari.
Si consumano gli "anni di piombo", all'incrocio di destini emblematici di quella stagione e di ciò che, nel bene e nel male, è seguito fino ai nostri giorni.
Ufficio stampa
Francesco Pepe