Comunicazione del Partito Democratico sul PUG

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Un articolo di un quotidiano on line ha raccontato il 5/10 di una “riunione infuocata “ nel Partito Democratico a proposito del voto in Consiglio Comunale sul PUG.

Confesso che siamo un Partito abituato a discutere e ragionare sulle cose, e a dare spazio e agibilità politica a tutti coloro che condividono i nostri principi e sono disponibili a sacrificare tempo ed energie per affrontare i temi della città e quelli più generali della politica; discutere in un partito, ed anzi nel nostro Partito a Monopoli, non significa affatto generare faide e lacerazioni.

Il tema del PUG che ci occupa è di grande interesse e di stringente attualità per un Partito che 5 anni fa nella passata Amministrazione ha voluto fortemente questa iniziativa, già allora indispensabile e non procrastinabile per la città, e che doveva essere anche il segno della esistenza di una classe dirigente matura che immaginava e progettava una città ed il suo sviluppo.

Tuttavia il Piano, nel suo percorso politico e amministrativo nelle mani della destra, si è via via allontanato dal progetto iniziale.

Specie quando sono state consentite centinaia di osservazioni anche fuori tempo che hanno fortemente inciso sull’assetto iniziale e sono state votate in CC della sola maggioranza (e da noi osteggiate e subìte).

 

(continua)

Specie quando l’attuale Amministrazione ha tenuto “sul tavolo” il Piano per quasi due anni per le “illegittimità” sbandierate dall’assessore Barletta e poi risultate inesistenti, ed in realtà per far quadrare i conti delle cambiali elettorali da pagare e mettere d’accordo i vari “poteri forti” .

Specie quando non si sono colti i giusti rilievi della Regione.

Specie quando l’attuale Amministrazione ha negoziato con la Regione la corrispondenza del Piano agli strumenti urbanistici in perfetta solitudine, utilizzando consapevolmente il metodo della esclusione della minoranza (e in politica il metodo è anche merito).

Specie quando il Sindaco ha rifilato all’Assessore Regionale all’Urbanistica tavole taroccate (Pug P/1), oppure mai approvate dal CC (Pug P/19).

Specie quando l’Amministrazione ha difeso in Regione solo gli interessi dei “palazzinari” al Porto e nelle aree di rispetto cimiteriale e gli interessi dei “villettari” del Capitolo.

Specie quando il Sindaco ha abbandonato le campagne di Monopoli al loro destino senza sottolineare che le loro peculiarità dovevano consentire deroga al DRAG e un trattamento diverso, come si era sforzata di fare la precedente Amministrazione .

Specie quando nella Delibera Regionale del 20/9/2010 pubblicata sul BURP si legge testualmente “In ordine al PUG … si apprende … che il Consiglio Comunale nella sede della conferenza di servizi, ed in particolare con riferimento alla Tav. PUG/P-19 …..sarebbe stato “raggirato sulle aree bianche”.

E ciononostante non possiamo ignorare che:

  • un Piano manca in città da oltre trenta anni e ogni attività ed ogni prospettiva di sviluppo è ingessata;

  • le categorie, gli operatori, il mondo delle imprese, dei tecnici, del lavoro e della economia a Monopoli chiedono un volano per superare la situazione stagnante e una crisi economica che morde!

  • le giovani coppie e le cooperative chiedono case a basso prezzo!

  • i cittadini chiedono opere pubbliche, viabilità e spazi verdi attrezzati!

La questione di fondo è questa: il Piano non è più quello nostro ed è stato anche “condizionato”, ma è giusto affossarlo, sapendo che tutto resterà fermo per moltissimi altri anni ?

E sapendo che vi sarà una “festa del cemento” se un nuovo Piano lo farà la destra – (quella stessa destra con in testa Romani, Barletta e molti altri che nel corso della adozione del PUG nel 2007 lasciarono l’aula del Consiglio e andarono a mangiare in trattoria) – ?

 

Un Partito responsabile, un Partito che vuole essere classe dirigente della città, un Partito che non guarda ad interessi di bottega, non può non discutere a fondo di questi temi e non può non confrontare le convinzioni che sono maturate tra coloro che operano in prima fila con quelle di tutti gli altri dirigenti e militanti, che pure sono abituati ad assumersi ogni giorno le proprie responsabilità.

E poi ci sembra che la palla sia ancora nel campo del Sindaco e della Maggioranza, che devono accogliere o rigettare le sei Osservazioni alla Delibera Regionale di Compatibilità che abbiamo presentato formalmente.

E poi ancora: il Sindaco, invece di giocare al gioco del silenzio (…come si usava fare a scuola da piccoli …) risponda alle domande che gli abbiamo posto sul Manifesto e, se riesce, accetti il contraddittorio durante le trasmissioni che farà in televisione e la smetta con questo assordante silenzio stampa.

 

Il segretario del PD

Giovanni Lacitignola