Comunicato dei Partiti di Opposizione sulle dimissioni del Consigliere Alba

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Il 30/6 Domenico Alba (fondatore a Monopoli dei Circoli di F.I., componente esecutivo regionale PDL) si è dimesso dalla carica di Assessore della Giunta Romani.

Diverse settimane fa si era dimesso anche l’Assessore Zaccaria che non è stato ancora sostituito; e prima di loro si erano dimessi l’Assessore Orciuolo, l’Assessore Munno e l’Assessore Napoletano, questi ultimi poi sostituiti non senza una dura “verifica politica “ (leggi: lotta per poltrone e potere) nei Partiti di Maggioranza.

Si sono dimessi anche il Consigliere di Maggioranza Mitrotti, ed il suo banco è vuoto perché il primo dei non eletti non ha accettato e nessuno lo sollecita a decidere; si è dimesso da Capogruppo del PDL Paolo Leoci e si sono via via dimessi in questi anni tutti i Segretari e Reggenti del PDL, da Grieco a Palmisano a Leoci, cosicchè l’incarico è vacante.

 

(continua)

E’ chiaro a tutti che dimissioni e sostituzioni sono la espressione della rottura del patto politico che mise insieme gli ex di Forza Italia, gli ex di Alleanza Nazionale e Partiti locali ed improvvisati di Centro Destra nel nome del Sindaco Romani e con l’aiuto del forte vento berlusconiano del 2008, e sono oggi manifestazione della “balcanizzazione” del maggiore partito di governo della città.

Il tempo sta rendendo ragione di questa Destra che, come a livello nazionale, non ha alcun serio progetto se non quella di occupare e gestire il potere per se e per i propri “famigli”, che non ha nessun ideale e nessun valore condiviso, che non ha un programma, una strada e neppure qualche piccola idea delle cose da fare per la Città.

E che anzi fa danni con la sua litigiosità, immobilità, incompetenza e improvvisazione (vd. TARSU).

Il Sindaco Romani resta via via sempre più solo per la incapacità di gestire, anche con i suoi, rapporti che non siano da “podestà” a “subalterno”, con l’idea fissa, ma debole, che chi prende i voti possa comandare e non coordinare ed esercitare con pazienza ed applicazione la democrazia, e con l’ambizione – a questo punto frustrata dai fatti – di una fulgida carriera politica.

Appare anche chiaro come la parte più moderata, organizzata e politicamente più avveduta del suo schieramento lo abbia ormai scaricato, e che continuino a sostenerlo solo coloro che non hanno alcuna prospettiva politica e che non possono fare altro che restare attaccati al ramo che si spezza.

Oggi il punto e l’urgenza sono queste:

  • fino a quando Romani abuserà della pazienza dei cittadini di Monopoli ?

  • quanto altro tempo prezioso perderà Monopoli con Romani e quanto tempo ci metterà a riprendersi dei danni di questi anni di disastrosa amministrazione ;

  • quale è il limite di “non ritorno” per le casse comunali, per vessazione dei cittadini, per la disgregazione sociale, per la disillusione e il disinnamoramento della città per “questa” politica ?

Romani, se è ancora capace e responsabile di azioni politiche, deve fare un atto che ormai “deve” alla città: togliere il disturbo!

I Consiglieri Comunali e i Partiti di Opposizione alla Amministrazione Romani