Ci scrive l’On. Zazzera: “La cultura sta morendo”

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La Cultura è pace, l’incultura è guerra. La cultura è vita, l’incultura è morte. La cultura è libertà, l’incultura è dittatura.

In Italia la cultura è però come un paziente in rianimazione, al quale il governo sta chiudendo il bocchettone dell’ossigeno, sta staccando la spina. La cultura sta morendo per i tagli lineari di un governo che il premio Oscar Nicola Piovani ha giustamente definito “delinquenziale”. Sono stati ridotti del 40% le risorse destinate al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo).

In Commissione Cultura in questi giorni è stato approvato un atto di governo “criminale” per regolamentare le Fondazioni Lirico Sinfoniche a statuto speciale. E’ un provvedimento che di fatto salva solo due fondazioni (La Scala di Milano e il Santa Cecilia di Roma), ma manda al macello le restanti dodici. Queste fondazioni saranno costrette a chiudere, a licenziare il personale, ad annullare i cartelloni stagionali.

Di fronte ad un governo sordo non serve neppure approvare la Legge quadro sullo spettacolo dal vivo dai principi belli ma vuota di sostanza, ovvero priva di copertura economica.

Che questo governo sia delinquenziale non è una novità. Ma la vera sfida per il futuro spetta a tutti noi proponendo un nuovo progetto di cultura.

1) La cultura come libertà di pensiero, indipendenza, creatività, emozione, genialità e pertanto non può che essere pubblica.

2) La cultura che non può vivere con lo 0,21% del PIL ma almeno al 1%, che è quanto spende la Francia ogni anno per la cultura.

3) la cultura che è programmazione delle risorse eliminando gli sprechi attraverso un controllo trasparente della spesa.

Sono tre punti necessari per rimettere in moto quella che è la risorsa del paese, la cultura come luogo per esercitare il libero pensiero.

 

On. Pierfelice Zazzera