Ci scrive l’On. Pierfelice Zazzera sull’abbattimento della cementeria

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Caro direttore,

leggo in questi giorni di sommovimenti contro l'abbattimento della cementeria. Associazioni che si mobilitano contro le scelte dell'amministrazione. La città è un fermento di movimenti (future liste civiche?). Un segno di vitalità certamente, salvo ritrovare i personaggi di sempre, i quali hanno condiviso quelle scelte scellerate. Sulla via di Damasco però si può essere fulminati, e qualcuno lo é stato.
La cementeria vista da mare é un pugno alla bellezza del nostro territorio, ma é anche la storia di un imprenditore che ha scelto di investire nel sud e nella nostra città. Quei camini ormai abbandonati, come dita di mani levate verso il cielo, rappresentano la progressiva dismissione industriale del mezzogiorno, lasciando un vuoto però che le politiche di questi anni non hanno saputo riempire con progetti e idee.
All'amministrazione va quanto meno dato atto di aver fatto una scelta, cioè quella di radere al suolo tutta la cementeria, e con la cementeria anche la nostra storia e ogni prospettiva di sviluppo per la città.
Tuttavia il problema non è fermare l'abbattimento, quanto conoscere il destino che vogliamo dare a un'area strategica per la città. E il sindaco una scelta l'ha fatta: incassare tutto e subito con una bella colata di cemento ed edificare appartamenti senza averne valutato il reale fabbisogno.
Di fronte a queste scelte amministrative mi sarei aspettato una rivolta della città non disposta a subire l'ennesima speculazione. Mi sarei aspettato un confronto sul futuro della cementeria, su come coinvolgere soggetti pubblici e privati, su come interloquire con la stessa proprietà. Nulla di tutto questo é accaduto.

(continua)

Della cementeria qualcosa va abbattuta certamente, ma altro può essere recuperato in un progetto di sviluppo turistico e culturale della città in un posto di straordinaria bellezza, una finestra sul porto che guarda il mare.
E allora, sarebbe stato bello indire un concorso di idee tra i giovani per ridisegnare quell'area dove creare spazi di archeologia industriale adibiti alla cultura: un teatro, un auditorium, un museo del mare e centri di accoglienza per turisti. Circa un anno fa ho avuto modo di incontrare la proprietà che mi é sembrata disponibile a raccogliere idee innovative, non ricambiata però dall'amministrazione comunale interessata a incassare i risultati immediati (anche elettorali) più che a guardare lontano nel tempo per creare sviluppo e occupazione stabile.
Questa città deve confrontarsi sui progetti guardando alla cementeria come ad una opportunità. Invece la discussione si sta incanalando su strategie e tattiche politiche in vista di prossime elezioni.
Mi permetto di dare un suggerimento al sindaco Romani. Tra i tanti viaggi inutili dell'amministrazione, ne faccia uno utile nella Rhur in Germania e vada a studiare cosa sono stati capaci di inventarsi i tedeschi, con numeri incredibili. Una miniera di carbone e un gasometro trasformati in percorsi culturali e teatro-musei, che portano 2,6mln visitatori l'anno appena 200 mila meno di Pompei. é in questi numeri la differenza. In questi progetti, tutti finanziati dalla comunità europea, il divario tra Italia e Germania. Vorrei che movimenti, associazioni e potenziali liste civiche discutessero di come colmare questo divario, di quali idee mettere in campo, dove andare a prendere le risorse. E' questa la sfida, se non vogliamo perdere l'ennesima grande occasione.

On. Pierfelice Zazzera