Ci scrive l’Ecomuseo di Monopoli: Come ingannare cinque giovani con la promessa di un lavoro…

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C’era una volta il progetto regionale dell’Ecomuseo della Valle d’Itria, sposato da sei amministrazioni comunali, fra cui anche Monopoli.

Il bando di concorso (peraltro comunale!) prevedeva, al termine del corso di formazione, un esame alla cui conclusione si sarebbe costituita una graduatoria di merito. I primi cinque classificati, insomma, avrebbero costituito la cooperativa "Ecomuseo della Valle d’Itria – sezione di Monopoli".

Ebbene, dopo aver sostenuto la pre – selezione, dopo aver frequentato, per sei sabato tra settembre e ottobre dello scorso anno, il corso formativo della durata di 40 ore, e dopo aver redatto delle tesine (anche multimediali) sottoposte all’attenzione di una giuria formata da ciascuna amministrazione comunale, con tanto di punteggi e graduatoria, "qualcuno" (non meglio identificato dall’assessore Orciuolo durante il question time) ha deciso di cambiare le carte in tavola, violando la legge e soprattutto i diritti dei giovani selezionati. Non si doveva costituire più una cooperativa, ma un’associazione senza scopo di lucro (nel cui statuto però è previsto un compenso mensile di 1.000 euro ed una percentuale, non meglio quantificata, sui contributi percepiti a favore del solo coordinatore del progetto) e – novità ancor più clamorosa – la graduatoria di merito è diventata carta straccia. Eppure, la graduatoria è stata stilata e formalmente pubblicizzata dallo stesso Comune di Monopoli. Cos’è successo, quindi? L’amministrazione comunale non ci ha ancora fornito una risposta sensata!

(continua)

A questo punto, i primi cinque classificati hanno dovuto subire, oltre al danno, anche la beffa di sentirsi privi dell’appoggio dell’amministrazione comunale, la quale aveva presentato quella dell’ecomuseo come una SERIA PROSPETTIVA LAVORATIVA e che, una volta accortasi dell’imminente ennesima figuraccia, ha pensato bene di cercare di defilarsi dalla vicenda con un ridicolo scarica barile.

Al di là della solita propaganda politica, abbiamo tentato di parlare con il Sindaco Emilio Romani, con l’Assessore alla cultura Elio Orciuolo e ancor più con il responsabile del procedimento, il dirigente Pietro D’Amico (il quale ci ha ricevuti, ma ad oggi abbiamo ottenuto solamente lo statuto ecomuseale, già in nostro possesso!) e persino con il difensore civico, prof. Paolo Rotondo. Nonostante le interviste sui media locali e nonostante l’interrogazione consiliare proposta dall’opposizione (nella quale si ammetteva tacitamente il grave ERRORE AMMINISTRATIVO) si ritiene ancora che noi cinque dobbiamo stare in silenzio. Ci viene risposto che siamo stati selezionati tramite un avviso pubblico, non tramite concorso. Strano che anche i dirigenti (segretario comunale compreso) vengano assunti in questa maniera (e a tempo indeterminato!) mentre da noi si pretende "comprensione", col timore che i Monopolitani possano venire a sapere di questo PASTICCIO BUROCRATICO.

Pare che una giunta comunale possa decidere se ratificare il suddetto errore o far lavorare chi, dietro selezione, si è conquistato questo diritto! Intanto, tutto tace.

E poi, in questi tempi di nera disoccupazione, è giusto prendere in giro dei ragazzi altamente qualificati proprio sulla tematica del lavoro?

Evidentemente, il numero delle persone conta più del merito, visto che i voti sono tutti uguali e contano pro capite. Accontentare tutti (di fatto non accontentando nessuno), violando i diritti di pochi, è una scelta politicamente vantaggiosa! Noi chiediamo fermamente un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale e annunciamo a mezzo stampa che ci appelleremo al TAR e alla magistratura contabile. Del resto, sono anche scaduti i 30 giorni dalla richiesta – da noi inoltrata al dirigente D’Amico – per ottenere tutto l’incartamento relativo all’iter procedurale dell’Ecomuseo. Richiesta, neanche a dirlo, senza alcun riscontro (eccetto, ribadiamo, dopo quasi ulteriori 30 giorni, la copia dello statuto dell’organo).

Questa è una battaglia che non ha colore politico; noi cinque combatteremo affinché possano essere riconosciuti i nostri diritti, meritatamente conquistati.

I Cinque operatori ecomuseali selezionati dall’amministrazione comunale di Monopoli