Ci scrive Io Sud Monopoli: Tarsu, bando rifiuti e buco di bilancio

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Ringraziamo il dirigente Palumbo per la risposta ma … non ci ha convinto!

Non ci piace parlare con il senno di poi. I cittadini che leggono i nostri comunicati saranno testimoni del fatto che è da più di anno che ribadiamo due concetti.

Primo. I conti pubblici del nostro Comune non sono in ordine. Lo avevamo annunciato che le spese folli dei primi anni di amministrazione Romani i cittadini avrebbero cominciato a pagarle amaramente negli anni futuri. Per tutta risposta siamo stati ricoperti da insulti.

Secondo. Giustamente i cittadini monopolitani si lamentano dell’aumento della TARSU. Ebbene, vi diciamo sin da oggi che l’aumento di quest’anno sarà seguito quasi certamente da altri aumenti negli anni avvenire. Tutto questo accade ed accadrà a causa di un ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti paradossale che finisce per disincentivare economicamente la raccolta differenziata piuttosto che incentivarla. E non è vero che la politica è esente da colpe in tutto questo.

Il vero problema è che quando in Italia, e nel meridione in particolar modo, si parla di rifiuti si finisce per sottintendere un business milionario ed è ovvio che quando il piatto è ricco tutti vogliono partecipare alla scorpacciata. Quando si parla di rifiuti le distinzioni tra destra e sinistra, maggioranza ed opposizione spariscono.

 

(continua)

Il bando per l’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune di Monopoli è, a nostro parere, la ciliegina sulla torta di un disastro annunciato sul quale avremmo auspicato, almeno da parte dell’opposizione, maggiore attenzione. Per il momento è lontano da noi il pensiero che si sia trattato dell’ennesimo regalo alla cittadinanza offerto dalla “premiata ditta dell’inciucio”.

Il dirigente Palumbo, non foss’altro per il ruolo istituzionale che ricopre, gode del nostro massimo rispetto. E’ stato l’unico ad abbozzare una risposta alle nostre numerose osservazioni proprio mentre stavamo per telefonare a “Chi l’ha visto?” per scoprire che fine avesse fatto l’assessore al ramo, Antonio Rotondo. Tuttavia ci corre l’obbligo di replicare ad alcune imprecisioni contenute nella sua risposta.

Il dirigente risponde velocemente solo ad alcune delle nostre osservazioni, non risponde per nulla ad altre.

Che nesso c’è tra la legge 65/86 ed il controllo? La legge 65/86 (Legge quadro sull'ordinamento della Polizia Municipale), all’art. 3 prevede che “gli addetti al servizio di polizia municipale esercitano nel territorio di competenza le funzioni istituzionali previste dalla presente legge e collaborano, nell’ambito delle proprie attribuzioni, con le Forze di polizia dello Stato, previa disposizione del sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche operazioni, motivata richiesta dalle competenti autorità”. Dimentica che esiste anche la Polizia provinciale. L’ambito territoriale ottimale per i rifiuti è la Provincia e non il territorio comunale. La Polizia provinciale ha competenza su tutto il territorio provinciale, dove ha la possibilità di espletare funzioni e indagini di Polizia giudiziaria. La Polizia provinciale ha incarico di controllo e accertamento, su tutte quelle materie che, a norma del D.lgs 112 del 1998, sono state decentrate dallo Stato all’ente Provincia. Riferendoci in particolare all’approvazione della nuova normativa in materia, la Polizia Provinciale è chiamata ad occuparsi di numerosi aspetti in questo comparto:

  1. controllo delle attività di gestione e di produzione dei rifiuti;

  2. controllo del rispetto delle prescrizioni relative ad attività autorizzate ad effettuare forme di gestione di rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti;

  3. controllo dell’abbandono e deposito di rifiuti e realizzazione di discariche abusive;

  4. controllo delle imprese e degli Enti sottoposti alle procedure semplificate in materia di rifiuti (“autosmaltimento”, recupero e riciclaggio dei rifiuti);

  5. controllo degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti soggetti ad autorizzazione;

  6. controllo dei depositi temporanei di rifiuti;

  7. controllo della gestione degli imballaggi e rifiuti da imballaggi;

  8. controllo del trasporto dei rifiuti.

E’ per questo che continuiamo a ritenere dubbio l’obbligo imposto dal nuovo bando sui rifiuti di possedere un cantiere-deposito ubicato nel Comune di Monopoli, dove, al momento, esiste un solo immobile in grado di soddisfare tutte le prescrizioni. Francamente dubitiamo che sia possibile in soli 90 giorni riuscire ad attrezzare un altro capannone dotato di tutte le autorizzazioni amministrative richieste.

Non solo. Il dirigente risponde sommariamente in merito al calcolo della differenziata attraverso i FIR, le bolle. In tutta Italia esistono metodi analitici, il più attendibile è il metodo ISPRA.
Non vengono chiariti i requisiti previsti in materia di emersione progressiva.

Non spiega assolutamente come mai nel bando non si fa assolutamente menzione ai concetti di riduzione dei rifiuti, incentivi alla riduzione della produzione di rifiuti, eco-bilanci, azioni di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di sensibilizzazione dei cittadini, riciclaggio e ripartizione dei proventi rivenienti dal riciclaggio dei rifiuti.

E’ per questi motivi che continuiamo a ritenere che questo sistema di smaltimento dei rifiuti finirà per svuotare le tasche dei cittadini piuttosto che le discariche della zona.

 

Il Coordinatore cittadino
Angelo Vito Lamanna