Ci scrive Io Sud: “Agricoltori, noi terroni dimenticati dal governo”

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Non è facile riprendere il discorso dopo tante mancate risposte e attese andate deluse. Tutti i tentativi di portare il Governo a dare qualche risposta alle richieste dell’agricoltura meridionale, sono stati vani.  I parlamentari meridionali del PDL hanno, ancora una volta, deluso le attese degli agricoltori loro conterranei, e iniziamo a dircelo a chiare lettere, certamente non loro rappresentanti, perché non da loro eletti ma rappresentanti del loro inseritore nelle liste bloccate.  Ancora una volta hanno fatto vincere la Lega che ha imposto e ottenuto un’ulteriore proroga per le multe quote latte, leggiamo e sentiamo, ma speriamo non sia vero, con risorse sottratte ai malati terminali! Gli emendamenti presentati dalla sen. Poli Bortone, come quelli di altri, che non avrebbero inciso sui conti 2011, non sono stati ammessi. Che sia chiaro: risolvere il problema dei contributi agricoli arretrati (sui quali torneremo per far chiarezza una volta per tutte), significa solo dare un segno, ma la crisi agricola è strutturale e merita, se non si vuole che scoppino gravi tensioni sociali, un’attenzione del Governo, almeno pari alle “intercettazioni” o al “processo breve”, che certamente non riguardano centinaia di migliaia di aziende e di famiglie di agricoltori ormai allo stremo.

Invece di affrontare e creare radicali e innovative soluzioni, si continua a parlare di singole voci (per esempio chilometro zero, etichette, fare sistema, aggregazione aziendale, polizze anche per le calamità naturali, accise gasolio, eccetera) che sono sì piccoli contributi, anche utili, ma che non affrontano l’unico e solo problema: IL COSTO DI PRODUZIONE DI UNA OLIVA (o qualsiasi altro prodotto) A MONOPOLI DEVE ESSERE UGUALE A QUELLO DI UNA OLIVA DI PARI QUALITA’ PRODOTTA IN GRECIA O IN SPAGNA. Siamo in Europa, perché, per quale motivo un consumatore dovrebbe spedere di più per avere l’identico prodotto? Non ci sono barriere, anche gli agricoltori hanno diritto a una leale concorrenza.  Finché si farà finta di nulla e si continuerà a parlare a vuoto, non si otterrà nulla e le campagne saranno sempre più abbandonate: salvo rari casi tutte le produzioni come ben sanno tutti, sono in perdita e il decantato export si basa sull’auto indebitamento dei produttori.

(continua)

A dicembre abbiamo espresso il dubbio che la trionfalisticamente dichiarata sistemazione dei contributi agricoli era stata ottenuta per sempre: abbiamo cercato inutilmente le fonti normative senza trovare alcunché, abbiamo chiesto uomini delle organizzazioni e si sono tutti rifatti ai comunicati delle loro centrali senza, ripetiamo, dare gli estremi della normativa, perché come ben sappiamo, la legge finanziaria vale solo per 2011; a questo proposito, prima firmataria la Presidente della Regione Basilicata, è stato presentato un emendamento (dichiarato inammissibile) che chiedeva di fissare la durata della fiscalizzazione per tre anni: se ci stiamo sbagliando, saremmo ben lieti di comunicare a tutti la legge che lo stabilisce.

Intanto, con certezza, grazie ad un’interrogazione della Sen. Adriana Poli Bortone, attinente le Calamità naturali pregresse della Regione Puglia, abbiamo appreso che, come dichiara il Ministro Galan: “…..a partire dal 2005, le risorse del predetto Fondo (Fondo di solidarietà nazionale a favore degli agricoltori danneggiati da eventi calamitosi eccezionali) sono a carico del Fondo della Protezione civile”. Quindi anche questa gestione è andata nel coacervo della Protezione Civile e sottratta alla gestione del comparto agricolo, con tutte le conseguenze intuibili! Infatti, senza alcuna polemica, il Veneto, colpito dall’alluvione, dopo tre giorni ha avuto i primi stanziamenti, gradiremmo sapere se uguale solerzia è stata praticata nei confronti della recentissima alluvione in Basilicata e se mai l’avrà!

Con la risposta all’interrogazione, il Ministro dichiara che tutte le somme dal 2002 al 2008 sono state accreditate alla Regione Puglia: dove sono finite? Nel dicembre del 2009, (rintracciabile in home  www.iosud.it, Spazio Agricoltura), abbiamo segnalato, con l’elenco dei comuni, le calamità della provincia di Brindisi risalenti addirittura al 2002! Abbiamo nebulosamente avuto come spiegazione “è tutto sequestrato”: non si capisce perché la Provincia di Brindisi non chieda il dissequestro o la copia dei documenti sequestrati (istruttorie, per altro in copia presso i Comuni interessati): ben difficilmente la Procura competete non lo disporrebbe sia per la gravissima crisi economica che attanaglia i produttori, sia perché sarebbe ingiusto punire gli agricoltori incolpevoli: chi, e se, ha truffato paghi come anche si assuma le proprie responsabilità chi, eventualmente all’interno della Provincia, ha omesso i dovuti controlli.

Ora, nel Salento con certezza, ma con minore violenza anche nelle altre zone pugliesi, abbiamo il grave problema della recrudescenza della “lebbra” dell’olivo che ha gravemente compromesso la produttività: il Governo cosa farà? Applicherà un decreto analogo a quello contro il”cancro” del Kiwi (una delle misure è, giustamente, anche la difesa del reddito dei coltivatori). In Trentino sono stati rasi al suolo e sostituiti ben 5.000 ettari di meleti, ma ora ” i finanziamenti sono stati ridotti”; in questo periodo la “Apple proliferation” o “Scopazzi” in gergo locale, sta invadendo la Valle D’Aosta: anche lì il Governo sarà presente come in Trentino? E in Puglia perché no? Che cosa vuole ottenere o dove vuole arrivare con questi comportamenti di totale chiusura?

Per ultimo, siamo sempre in attesa di poter consegnare al sig. Ministro Galan le 7.000 firme di agricoltori che abbiamo raccolto in calce alla lettera appello di dicembre: a oggi il sig. Ministro è stato talmente impegnato da non poter ricevere la delegazione dei terroni. A Voi ogni considerazione.

Movimento Politico “IO SUD” – Monopoli
Beppe D'Ercole