CI SCRIVE IL PROF. CORBASCIO:E’ STATA UNA GIORNATA NERA….

311

Lettera aperta ai cittadini di Monopoli

Spett.le Redazione,
chiedo di pubblicare questo mio sfogo in qualità di sportivo di Monopoli che, sono sicuro, sarà condiviso da migliaia di Vostri lettori. Il 27 ottobre è stata scritta a Monopoli una delle pagine più tristi dello sport monopolitano. E’ stata una giornata nera,  soprattutto per le centinaia di persone che hanno praticato lo sport del pattinaggio a rotelle, una disciplina sportiva forte di 40 anni di tradizioni e di numerosi traguardi sportivi raggiunti.  Non si possono dimenticare tutti i successi sportivi conseguiti da molti monopolitani nelle discipline del pattinaggio corsa, artistico ed hockey. Non si possono
dimenticare i campioni d’Italia del settore corsa del passato come Maria Puteo e Marcello Stama, del pluricampione Domenico Dinunno, Paolo Latorre, Raffaele e Mino Giovè, Marco Caramia, Dino Danese, Raffaele Giovè, Andrea Fanelli e tanti altri . Nel settore all’artistico non si può non ricordare Patrizia Dinunno e la campionessa Franca Centomani , le sorelle Insalata e Centrone, Maria Teresa Sisto e tante altre. Nell’hockey Damiano Dimeo, Giuseppe Panaro, Gianno Moretti, Veronica Barletta, Marilena Esposito, Rosanna Cascione, Mimma Alò . Per passare al presente con i due nazionali Fabio Pagliarulo e Valeriano Notarangelo, i pluri campioni Dario Danese, Angelo Gino, Luciano Valente, Alexandra  Giannuzzi, Massimiliano Napoletano, e soprattutto le oltre mille medaglie conquistate in appena dieci anni di attività.  In questi giorni ho ricevuto decine di e-mail di sportivi, gente comune che, impotenti, hanno assistito allo scempio del decennio: la demolizione del pattinodromo della Polisportiva Giannoccaro ad opera del consiglio direttivo e di qualche altro onorevole socio che nulla ha da spartire con il vero senso della parola: SPORT. Cari concittadini, lo scorso sabato abbiamo tentato un’ultima conciliazione con alcuni consiglieri della Polisportiva Giannoccaro e siamo rimasti sconcertati nell’ascoltare i motivi di questa sciagurata decisione . Hanno fatto solo un conto economico del settore pattinaggio non considerando che la polisportiva è, a tutti gli effetti, una società sportiva. Hanno reclamato uno spazio per giocare a burraco e a carte, hanno evidenziato la mancanza di una sede sociale che potesse ospitare gradevolmente i propri soci. Il loro obiettivo è quello di riuscire ad organizzare un torneo di tennis da 25.000 dollari.  Il pattinodromo è stato demolito per far posto soprattutto ad un parcheggio per meglio parcheggiare la propria auto. Nessun discorso prettamente sportivo o esigenza sportiva è stata rilevata, come se lo sport fosse solo palleggiare al sabato e alla domenica o organizzare manifestazioni per gli altri dove nessun monopolitano, visto il livello, può partecipare. Ormai la polisportiva Giannoccaro sta diventando un ritrovo di ex tennisti, un posto dove trascorrere qualche ora lieta insieme a qualche vecchio amico. Di sport vero : buio totale Non voglio fare confronti sportivi perché è troppo evidente
il divario di risultati ottenuti negli ultimi 15 anni tra il tennis ed il pattinaggio. Perché se da una parte c’è, come è stata da loro definita, la storica promozione dalla D2 alla D1 di tennis (subito retrocessi l’anno successivo) e l’organizzazione del torneo  di tennis della “cozza pelosa” (avete letto bene),  dall’altra ci sono tanti titoli
nazionali vinti e atleti della nostra Monopolo che hanno avuto l’onore di indossare la maglia azzurra.  Per avere la certezza di tutto e di toccare con mano tutto ciò è sufficiente visitare il bar della polisportiva e ammirare i numerosi trofei conquistati dal pattinaggio (se ancora non hanno proceduto ad eliminare anche quelli). Cari amici
pattinatori, noi siamo abituati a combattere per vincere, con il sudore e con la fatica.  Dopo questa sconfitta a tavolino, perché il giudice era di parte, ci rimboccheremo le maniche e continueremo per la nostra strada.  Abbiamo il dovere  di vincere ancora! Insieme ce la faremo, con il lavoro e la costanza che ci ha sempre contraddistinti, ne sono sicuro. Da ora inizia una nuova avventura e questo sleale sgambetto ci darà ancora più forza.  Agli attuali dirigenti della Polisportiva Giannoccaro e ai soci che hanno condiviso questo disastro sportivo lasciamo il loro divertimento, nella consapevolezza che hanno tradito i veri valori dello sport. Ai soci, sono sicuro numerosi, che invece non hanno condiviso questo squallido progetto, chiediamo di avanzare il proprio dissenso. Ai signori amministratori della città di Monopoli, che nulla hanno potuto fare nonostante il loro impegno e la loro solidarietà, chiediamo di ricordare il comportamento di questi illustri signori.

  Prof. Eusto Corbascio  (allenatore della Roller Team di Monopoli, consigliere regionale FIHP e allenatore della nazionale giovanile)

Carissimo Prof. Corbascio,

le esprimo la mia solidarietà più vera dopo aver letto attentamente la sua lettera intrisa di passione, amore, sportività, legame indissolubile con uno sport, una fulgida storia di vibranti pulsioni sportive, un pezzo della Monopoli sportiva del pattinaggio. Con molta nostalgia, le devo confessare, ho ricordi bellissimi del pattinaggio in diversi momenti della mia storia giornalistica di cui mi sono occupato anche di uno sport, che rimane uno dei simboli della città. Con grandi sentimenti è ancora vivo il ricordo di manifestazioni pubbliche di pattinaggio artistico che ho presentato al Borgo alla fine degli anni ottanta organizzate dalla famiglia Dinunno che attiravano centinaia di monopolitani intensi ad apprezzarne le performance  di pattinatori e pattinatrici. E’ un brutto momento per il pattinaggio di Monopoli: cancellare sic et simpliciter la storia di questo sport, rimuovere una pista che ha regalato emozioni e felicità,  che ha esaltato le gesta di piccoli e grandi campioni, abbattere un simbolo della città, diventa incomprensibile, qualcosa che ferisce centinaia di cuori che hanno vibrato per il pattinaggio, per questo grande sport. L’amarezza diventa più grande quando si apprende che al posto della pista sarà costruito un parcheggio per i soci. Se fosse vero, vorrei non credere, significa che lo smarrimento dell’uomo moderno è così latente che non trova scampo. E’ una fuga dai valori, dal sociale, dalla bellezza, dallo sport, dal cuore. E’ una realtà senza futuro perché scelte così devastanti non possono appartenerci, non possono essere vincenti. La comprendo Prof. Curbascio, Lei ha la morte nel cuore.

Dalla rete lancio un appello a tutti i monopolitani affinché  non si abbatta la pista di pattinaggio.

Esprimete, nello spazio commenti, la vostra solidarietà nei confronti del Prof. Corbascio se ritenete che lo sport del pattinaggio debba continuare ad esistere nella nostra città.

Domenico De Russis
Direttore Responsabile VIVITV