Ci scrive Francesco Diroma
Ho letto i diversi commenti alla lettera dell’Avvocato Pierfelice ANNESE. Voglio intromettermi nel dibattito che ne è scaturito senza intenti polemici ma solo per esprimere quello che penso a riguardo.
Sono contento che una delle interlocutrici “la signora Maria”, può ogni settimana godersi lo spettacolo sportivo che le offre la Mens Sana Basket, “prima in campionato e vincitrice fresca della Coppa Italia…”, squadra questa che, sempre a dire della signora Maria, gode dei soldi dell'Istituto Monte dei Paschi di Siena. In proposito, vorrei partecipare alla gentile signora che, sulla scorta di quelle che
sono le notizie giornalistiche, è pur vero che la citata banca sovvenzionerà e sponsorizzerà la sua tanto amata squadra di pallacanestro, ma sembrerebbe che oggi anch’essa, come quasi tutti gli Istituti Bancari, sono a corto di fiato ed hanno serie difficoltà ad aiutare le medie e piccole imprese, motivo che ha spinto il tanto vituperato governo Italiano ad intervenire sui capitali delle banche con i bond sottoscritti dallo Stato (i c.d. Tremonti Bond), ciò per alleviare la scarsità di liquidità. Ergo, forse è bene che le Banche, il passato è passato, oggi ed in futuro pensino piuttosto che alle squadre di calcio, di palla canestro ed altre, al tessuto socio economico del paese.
Detto questo, sono sincero: non conosco la storia della “Fortitudo Monopoli”, sconosco gli assetti societari e tutto quanto sia ad essa riferibile, mancanza questa che è dovuta al fatto che, pur essendo di Monopoli, da circa quindici anni il lavoro mi ha allontanato dal mio paese di origine. È per questo motivo che voglio rifarmi agli anni della mia fanciullezza, parlo degli anni 1976/1977 quando, nonostante la mia piccola altezza, quindi non proprio idoneo per il gioco del Basket, costrinsi mio padre ad acquistarmi il completo per giocare a pallacanestro: canottiera e pantaloncini rossi con risvolti bianchi, calzettoni ed idonei scarponi ginnici”, riuscendo a soddisfare questa mia passione solo grazie ad un omone alto, stempiato e con gli occhialini tondi che, se la memoria non mi tradisce, faceva di nome Onofrio (l’ho rivisto dopo tanti anni a Monopoli ma non ho avuto il coraggio di fermarlo per salutarlo e ringraziarlo della sua abnegazione e pazienza: Grazie Onofrio), il quale si prendeva cura di noi piccoli per pochi soldi (se non ricordo male si faceva pagare solo l’iscrizione), circostanza quest’ultima che mi consentì di praticare lo sport del Basket altrimenti, visti i costi di altre società sportive all’epoca presenti a Monopoli, non mi sarei potuto permettere. Cari amici, tutte queste parole per dire che compito e dovere della collettività e di chi l'amministra non è quella di diventare soci di realtà sportive (smettiamola di tirare il nostro sindaco per la giacca ogni qualvolta c’è un problema riferito ad una società sportiva, rinfacciandogli l’enorme consenso ricevuto……) ma quello di favorire lo sport nelle scuole, dando ad esse le strutture idonee per poterlo praticare, consentire a chiunque, soprattutto ai bambini ed agli adolescenti che vivono in contesti di indigenza, di non sentirsi esclusi perché il loro papà è disoccupato o perché fanno parte di una famiglia numerosa e quindi non nelle condizioni di poterselo permettere (io ero il secondo di cinque figli e capite bene
le difficoltà che avrebbe incontrato mio padre se non ci fosse stato “Lui … Onofrio”); sono questi i soggetti che vanno aiutati perché è attraverso costoro che si permetterà a tanti bambini ed adolescenti di crescere grazie anche ai valori dello sport. Siamo proprio sicuri che è per scelta che tanti bambini e adolescenti non praticano sport o forse dipende dal fatto che tanti non hanno la possibilità economica. Non è forse a loro che la collettività e quindi l'amministrazione che la rappresenta deve pensare?
È questa la mia riflessione che lascio, se la riterrete degna d’attenzione, ai vostri commenti. Auguro alla “Fortitudo Monopoli” ogni bene, auspico che ci siano a Monopoli ancora tanti “Onofrio” che si prendono cura di chi, pur avendo pochi soldi, ha tanta voglia di praticare sport. Francesco Diroma <diroma.francesco@libero.it>
Carissimo Diroma,
innanzittutto grazie per la email e la partecipazione al dibattitto sul futuro della Fortitudo Monopoli. E' stato bello che Lei abbia ricordato la sua adolescenza e il grande ruolo che ha avuto Onofrio nella sua formazione sportiva. Ne sono convinto e condivido pienamente che lo sport, anche qui a Monopoli, senza gli sforzi quotidiani dei tanti Onofri sarebbe molto meno partecipato e praticato. D'altro canto è doveroso sottolineare altri aspetti. A cominciare dalla scarsa attenzione degli imprenditori che,sottolineo, non hanno nessun dovere finanziario nei confronti di chicchessia e pertanto nei riguardi della Fortitudo Monopoli. Però è auspicabile che gli imprenditori rivolgano una maggiore sensibilità allo sport, al sociale, e quindi anche alla Pallacanestro Monopoli. Nessuno intende coinvolgere il Sindaco Romani in questa vicenda il quale traformandosi in supermago con un colpo di magia tiri fuori dal cilindro i quattrini e cominci a finanziare la Fortitudo. Ritengo invece che il Sindaco Emilio Romani debba considerare patrimonio sportivo della città la Fortitudo Monopoli e in considerazione di tanto fare l'impossibile perchè la Pallacanestro Monopoli non chiuda i battenti.
Cordiali saluti
Domenico De Russis