C’era una volta il Difensore Civico….

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Riceviamo e pubblichiamo
Ci scrive il Prof. Paolo Rotondo

Fatti e misfatti di un'Assemblea comunale pervasa da divina onnipotenza.
Non so se l'espressione renda efficacemente quanto accaduto nella seduta del Consiglio comunale il 30 gennaio u. s., di certo ci aiuta a capire determinati comportamenti che,aldilà delle enunciazioni di principio pomposamente espresse, denotano un imbarbarimento della politica ed uno scarso rispetto delle istituzioni e delle regole che ne sanciscono il funzionamento.Si è recitato a soggetto a parti invertite con un solo obiettivo mortificare l'intelligenza di tanti onesti cittadini che ancora credono nella efficacia delle istituzioni, e cancellare in un sol colpo fonti giuridiche basilari poste a fondamento del nostro vivere quotidiano in quanto comunità,per dare spazio a posizioni individuali dettate soprattutto dall'esigenza di affermare il proprio "particulare". Così un Organo di controllo e di garanzia di legittimità, quale è il Difensore civico, diventa merce di scambio tra le forze politiche ed i requisiti di ammissibilità sanciti in un Bando pubblico diventano aleatori e qundi soggetti ad interpretazione, nonostante una norma statutaria e regolamentare chiara ed univoca.
E' il trionfio della incoerenza e della onnipotenza da parte di quanti, da sentinelle della legittimità, controllori integerrimi degli atti amministrativi, tutori rigorosi dello Statuto e dei Regolamenti improvvisamente si scoprono difensori  di posizoni individuali illegittime, sovvertendo norme costituzionali ed attribuendo al Consiglio comunale funzioni improprie che sono del Parlamento e delle Regioni. Si arriva così, a fronte di un Bando pubblico che ha già espletato la sua efficacia, a modificare di fatto, a vantaggio di un solo individuo, una norma statutaria e regolamentare in dispregio di ogni logica giuridica, introducendo nello stesso tempo un ulteriore elemento di illegittimità, in quanto la modifica penalizza i tanti altri soggetti che trovandosi nella medesima situazione del beneficiario non hanno presentato istanza perchè consapevoli di non possedere i titoli previsti.
Il tutto, tra l'altro, in assenza del plenum dei consiglieri comunale ed in mancanza di apposito argomento iscritto all'Ordine del Giorno del Consiglio.
La città di Monopoli avrà così un Difensore civico eletto su un presupposto di illegittimità e quindi di per sé delegittimato a svolgere le funzioni proprie di controllo e di legittimità degli atti, di imparzialità dell'azione amministrativa a tutela e garanzia di ogni cittadino.
Ogni ulteriore riflessione e valutazione è superflua, come è senz'altro vano sperare in un rigurgito di dignità istituzionale. Ogni ulteriore considerazione spetta ai cittadini di Monopoli.
                                                                                          Prof. Paolo Rotondo