C’era una volta il Difensore Civico…
La lettura di alcuni recenti articoli pubblicati dagli stimati settimanali Eco e Fax sull’argomento della nomina del nuovo difensore civico mi induce a chiedere di pubblicare, integralmente, a tutela della mia professionalità ed onorabilità, le seguenti riflessioni.
Converrebbe abolire il curriculum vitae tra i documenti da allegare alla domanda, perché aver difeso il Comune di Bari in 240 procedimenti e tanti altri Comuni ed Enti pubblici e privati nonché aver intrattenuto rapporti con diverse Pubbliche Amministrazioni pare essere un aspetto del tutto marginale, oserei dire addirittura negativo, per la scelta del difensore civico. Converrebbe escludere gli avvocati dalla carica perché irregolarità, inadempienza ed illegittimità dell’azione amministrativa non sembrano essere più terreno di competenza di tali professionisti, magari con qualche anno di esperienza, bensì di professionisti di altri settori; se poi qualcuno non ha neppure i requisiti minimi stabiliti dallo Statuto comunale, non c’è problema, basta confidare in una delibera comunale “interpretativa”, che aumenti numero e tipologie delle “assemblee legislative” previsto dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Anzi suggerirei di creare una nuova carica, il difensore del difensore civico, meglio ancora, il difensore del difensore civico dell’opposizione e quello della maggioranza.
Le associazioni religiose che, secondo il mio intento, dovevano solo attestare la mia fede, correttezza ed onestà aspettano ora di sapere dall’avv. Risimini, nella circostanza molto poco collega perché evidentemente ancora alle prese con la campagna elettorale, quale è “l’interesse politico” che mi ha spinto a candidarmi; spero che lo riveli anche a me cosicchè potrò confessarlo, quale peccato, a quei prelati che, poveretti, mi avevano proposto di chiedere l’appoggio anche ad altre associazioni.
Ah! Dimenticavo l’avv. Angela Gabriele, certamente una professionista scrupolosa con la quale ho avuto presso il mio studio rapporti di collaborazione professionale per circa sette anni; sono rimasto sorpreso nell’apprendere che, una volta cessata la nostra collaborazione, si sia iscritta ad un partito; se però l’avv. Risimini ci tranquillizza con l’affermare che solo la collega non ha interessi politici, suggerirei, di conseguenza, di eliminare la turnazione dell’incarico o, ancor meglio, di esporre l’immagine della predetta nell’ufficio del difensore civico per far avvertire la sua presenza al prossimo sventurato. Infatti motivazioni, obiettivi, preparazione specifica dei pur illustri candidati, tutti aspetti che i cittadini più attenti avrebbero voluto conoscere per valutare chi meglio avrebbe potuto rappresentarli, sono rimasti nascosti (almeno finora) all’opinione pubblica, infrangendosi contro il novello muro di Berlino rappresentato dalle dichiarazioni dei politici nostrani e dalla foto dell’avv. Angela Gabriele.
Da parte mia, il desiderio di riappropriarmi ancor più di questa città dopo aver vissuto e lavorato prevalentemente fuori Monopoli e il desiderio di contribuire, a favore dei cittadini che me lo avessero chiesto, ad una maggiore valorizzazione di alcune tematiche, quali, ad esempio, l’inquinamento ambientale o la tutela dei più svantaggiati, pur per un modesto riconoscimento economico, sono venuti meno; pertanto, non più motivato, rinuncio alla mia candidatura.
Avv. Amedeo Bregante
Carissimo Avvocato Bregante,
condivido pienamente la tua nota sulla elezione del Difensore Civico, una brutta storia per la nostra Città, di cui la classe dirigente si è resa protagonista. Invece di tutelare gli interessi dei molti ha fatto prevalere una pesante decisione che ha lasciato un segno di profonda e civile inquietudine. Anch'io, ero, tra i candidati, supportato da 14 associazioni monopolitane che hanno voluto indicarmi quale possibile Difensore Civico, interpretando al meglio quanto previsto dal regolamento e quanto accade in altre città dove il Difensore Civico è diretta espressione della società civile. Nell'ultimo Consiglio Comunale è accaduto di tutto dove la logica della casta ha avuto ancora una volta ragione sulla logica del regolamento e dello statuto comunale. La sconfitta non è la nostra, ma di una comunità che non ha avuto, in questa circostanza, garanzie di legalità e di trasparenza.La sconfitta è di quei giovani che pensano che sia la meritocrazia a fare la differenza e che il rispetto delle regole sia alla base del vivere civile di una società.Per verità di cronaca è doveroso sottolineare, chi, in quella seduta consiliare, si è battuto fino in fondo per far rispettare le regole e per garantire a tutti trasparenza e legalità: il Presidente del Consiglio Leonardo Corallo.
Il Presidente ha cercato di evitare strumentalizzazioni e, si è battuto perchè il centrosinistra evitasse di proporre quel emendamento, che con una "bacchetta magica", potesse di colpo cambiare il significato letterario di norme sancite dalla Costituzione tanto voluta dai nostri Padri Fondatori. Il potere legislativo è esercitato da: Camera, Senato, Regioni e province a statuto speciale, uniche Assemblee riconosciute come legislative. Peraltro anche la legge 142 non ha conferito poteri legislativi ai comuni. Chissà come si saranno sentiti i giovani, i cittadini, che quotidianamente, silenziosamente ed onestamente contribuiscono alla crescita di questa città nel rispetto delle regole. Anche per la nomina di difensore civico la città ha pagato un prezzo; i cittadini hanno ben compreso che il tanto blasonato centro sinistra da sempre detentore dei valori di giustizia e legalità ha smesso da tempo di occuparsi di loro e addirittura propone un emendamento estensivo della norma!!! Era pronto forse ad estenderlo anche ad un'assemblea di condominio nel caso fosse stato necessario? Con quell'emendamendo hanno reso nullo il bando, impedendo di fatto ad altri cittadini ex consiglieri comunali di poter partecipare. Peraltro tra 21 candidati di cui 20 ammessi senza riserva, è mai possibile che la scelta sia caduta su l'unico partecipante al bando ammesso con riserva dallo stesso Segretario Comunale. Tra l'altro, tra i candidati, c'erano persone che avevano titoli e meriti per essere eletti nel rispetto delle norme compresi ex Sindaci (Walter Laganà) , ex Assessori Provinciali (Paolo Rotondo), che sicuramente meritavano in termini di esperienza amministrativa quell'incarico. Ma di cosa ci meravigliamo? Poveri noi nostalgici della Politica dei valori per il bene comune?
L'unica conferma certa ci arriva dagli elettori che sanno sempre come e chi votare ed è proprio vero che difficilmente si sbagliano. E' meglio chiuderla quanto prima questa brutta pagina della vita amministrativa della città!!!
Dott. Domenico De Russis
Direttore Responsabile
Vivimonopoli
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