Ci Scrive Io Sud Monopoli: Tarsu e falsità, repetita Iuvant
Era il 3 marzo del 2011 quando lanciammo il grido d’allarme che consiglieri di maggioranza ed opposizione vollero volutamente ignorare.
Critichiamo senza mezzi termini l’Amministrazione Romani per la cattiva gestione del Comune di Monopoli degli ultimi tre anni; tuttavia non possiamo tollerare l’ipocrisia di quei consiglieri d’opposizione che dopo aver tollerato tutto ed essersi astenuti in sede di approvazione del bilancio preventivo cercano oggi di cavalcare la sacrosanta protesta dei cittadini monopolitani (a cui va tutto il nostro appoggio) nella speranza di trarne qualche vantaggio elettorale.
A marzo del 2011 il partito SEL di Monopoli organizzò un convegno sul nuovo bando rifiuti del Comune di Monopoli con la partecipazione del proprio capogruppo in consiglio regionale, Michele Losappio. In quell’occasione Losappio e l’assessore Rotondo furono concordi nel confermare come inevitabile l’aumento della TARSU. Di seguito un passaggio dell’intervista a Michele Losappio (SEL) :
(continua)
«…io considero la crescita dei costi purtroppo inevitabile, perché a meno che noi non accettiamo il principio, proibito dalla legge, dello smaltimento del rifiuto in discarica tal quale, senza neanche biostabilizzarlo, cosa che non si può fare più, è chiaro che i costi sono destinati a crescere. Quindi dobbiamo entrare nell’ottica che ci sia un aumento della TARSU anche perché, o l’aumentiamo in relazione alla raccolta differenziata, oppure i cittadini la vedranno lo stesso aumentata perché aumenterà l’ecotassa per la mancata raccolta differenziata e quindi lo stesso pagheranno portando sempre di più in discarica che sarebbe il peggio che possa capitare…»
Di seguito vi riproponiamo il nostro comunicato del 3 marzo 2011 con il quale, in beata solitudine (e criticati da qualche consigliere d’opposizione) cercammo di ammonire l’opinione pubblica e i politici locali in merito alla gravità di quanto stava accadendo (non si era ancora andati in consiglio comunale per discutere il bilancio e non si era ancora pubblicato il bando sulla gestione dei rifiuti, quindi c’era tutto il tempo per rimediare) :
La Regione ed il Comune cercano di mascherare le proprie responsabilità politiche
Il buon giorno si vede dal mattino. Le recenti interviste rilasciate dall’assessore comunale, Antonio Rotondo, e dall’ex assessore regionale, Michele Losappio, in merito all’inevitabilità dell’aumento della TARSU non ci lasciano ben sperare per il futuro e dovrebbero allarmare la cittadinanza.
In Puglia, il sistema della raccolta differenziata stenta a partire e, purtroppo, lo smaltimento in discarica rappresenta ancora la principale forma di gestione adottata (per circa l’80% dei rifiuti). La raccolta differenziata (che qualcuno elude bruciando tutto in un inceneritore, e di cui qualcun altro cerca di gonfiare i dati computando anche rifiuti speciali) è molto condizionata da chi gestisce le discariche. Nel libro (che invitiamo a leggere) “L’ultimo chiuda la discarica” di Pietro Santamaria (Ed. Levante) si svelano i retroscena di studi di impatto ambientale parziali, di autorizzazioni «stabilmente» provvisorie, di proroghe e sopraelevazioni continue, per una discarica sempre aperta.
Gli impianti nel bacino BA/5, come quelli che la COGEAM – con la Lombardi e la Tradeco – sta costruendo in altri cinque bacini sparsi per la Puglia, sottendono a una logica economica e di impresa molto precisa: la quantità di rifiuti in ingresso e i costi di gestione, di ammortamento capitale e guadagno nei quindici anni di esercizio.
Cosa succede se i comuni conferiscono il 50% dei rifiuti in meno così come dovrebbero fare secondo il Piano regionale rifiuti?
Non si può pretendere che la società lavori in perdita.
Se i rifiuti diminuiscono bisogna agire sulla tariffa perchè bisogna “salvaguardare gli equilibri economici e finanziari” della gestione dell’impianto.
Dunque, meno rifiuti arriveranno alla piattaforma, più alta sarà la tariffa di conferimento.
Qui siamo di fronte ad una situazione che ha dell’assurdo.
I comuni sono chiamati per legge a fare la raccolta differenziata in percentuali sempre più ambiziose ma la regione Puglia (Fitto–Vendola) pianifica e fa costruire un sistema impiantistico che, paradossalmente, disincentiverà proprio la raccolta differenziata, a meno che i cittadini non si rassegnino a pagare tariffe più alte a impianti che da loro vogliono la totalità dei rifiuti altrimenti vanno in perdita.
Ora, è evidente che le responsabilità di una assurdità del genere non sono delle imprese che gestiranno quegli impianti. Le responsabilità sono preminentemente politiche e principalmente di una regione che ha pianificato e fatto costruire un sistema impiantistico inadeguato.
Non si è avviato l’impianto di compostaggio, non è ancora in funzione l’impianto di produzione CDR (combustibile da rifiuti), la biostabilizzazione che viene effettuata sembra non dia i risultati attesi e previsti dalla “letteratura scientifica” (perdita di peso del 20-25%, il 43-60% al CDR, il 5-7 % a metalli e solamente il 15-25% in discarica) andando in discarica percentuali più alte di quelle previste, il tutto con un aumento dei costi che gravano e graveranno sui cittadini.
Ecco spiegato perché Losappio (sinistra) ha dato man forte a Rotondo (destra) nell’affermare l’assurdità che l’aumento della TARSU è inevitabile con l’introduzione della raccolta “porta a porta”, che, (va sottolineato) lungi dal semplificare la vita dei cittadini, comporta semmai maggiore impegno e sacrificio organizzativo da parte degli stessi. Il primo ha cercato di nascondere le mancanze della Regione, il secondo ha cercato di abituare i cittadini all’idea di un futuro aumento della TARSU, dimenticandosi che l’aumento delle tasse nel nostro comune è la conseguenza di un bilancio che fa acqua da tutte le parti anche per effetto degli sprechi a cui l’Amministrazione Romani ci ha abituati in questi anni.
Chi difenderà i cittadini dall’ennesimo salasso ora che l’assessore Rotondo ha ricevuto la benedizione di SEL ?
Noi continueremo a fare la nostra parte finchè la censura non si accanirà contro di noi ma sarà bene che siano i cittadini a far sentire la propria voce; e sarà bene che lo facciano di persona perché i loro rappresentanti politici sono facilmente addomesticabili, soprattutto quando si parla di appalti milionari e con una campagna elettorale alle porte da finanziare.
A distanza di mesi confermiamo tutto quello che avemmo modo di comunicare ed ecco spiegato il motivo per cui ci sentiamo distinti e distanti da chi cerca di strumentalizzare i problemi seri della gente, cavalcando la protesta, ma non spende una parola contro il cerchio politico-affaristico e spesso malavitoso che domina il business dei rifiuti nella nostra Regione. La vera ragione per cui la mondezza è diventata un affare milionari a discapito dei cittadini.
Movimento Politico “IO SUD” – Monopoli
Il coordinatore locale
Angelo Vito Lamanna