La vita per i ciclisti a Monopoli non è facile
Gentilissimi Amici e "Colleghi" Ciclisti
Sono un cittadino Monopolitano tra le centinaia di appassionati ciclisti che con immenso piacere attraversano ed incrociano le nostre meravigliose campagne, condividendo una passione viscerale che ci fa vivere e godere di questa magnifica attività sportiva amatoriale ad ogni ora ed in ogni stagione del "paradiso" in cui viviamo.
Eppure, rimango sconcertato dal fatto che questa passione sportiva non si trasformi automaticamente in una passione civile ed in uno stile di vita. Ossia nell'uso giornaliero ed ordinario per lavoro che con una bicicletta da città ci permetta agevolmente di bypassare il traffico ed i parcheggi e che ci faccia promotori e protagonisti attivi di una rivoluzione di mobilità sostenibile che non è fantascienza ma è realtà consolidata in tanti paesi che hanno climi e territori anche più impervi dei nostri.
Ogni giorno mi rendo conto che è pericoloso, e quando esco con i miei figli di tre e cinque anni, e con le loro biciclette, malgrado gli opportuni e necessari accorgimenti e tutta l'attenzione possibile, mi muovo nel traffico cittadino consapevole che rischio che vivo e faccio vivere, che è e molto più dei pedoni, ed è un pensiero angoscioso costante, credetemi. Ma è uno spazio di libertà che NON VOGLIO CEDERE, anzi questo appello accorato è un invito forte e vero, a tutti ad immaginare cosa sarebbe la nostra amata città se, non dico tutti, ma anche la metà di noi ciclisti amanti della bicicletta sportiva, usassimo questo spendido mezzo di circolazione sano, educativo, ecologico, economico e poco ingombrante per fare i servizi e spostarci…ci sarebbero meno auto nel traffico, meno smog, e più biciclette… e più benessere fisico…io, lo faccio ogni volta che posso e, vi assicuro che è perfetto… (malgrado il zig zag nel traffico e i parcheggi di fortuna davanti alla posta, alle scuole, alle farmacie, agli uffici pubblici).
(continua)
A chi è estraneo alla bicicletta, lanciandovi questo accorato appello, vi confido che, in sella, la fatica diventa spazio di crescita, di contemplazione, e di conquista innanzitutto nel proprio carattere e nel proprio essere… oltre che del territorio…inoltre, rallentando, si notano meglio i particolari dell'ambiente in cui viviamo…scontato ricordare che questa è un attività per ogni eta ed ogni stagione, le cui capacità di accrescere il benessere psico-fisico, sono obiettive come in ogni attività motoria.
Penso, infine, che insieme alle tante iniziative dell'amministrazione, seppur meritorie nelle intenzioni, al di la dei risultati a mio parere ben lontani dagli obiettivi, avranno veramente presa, se, insieme ad un impegno serio per la sicurezza ordinaria della circolazione stradale (che è il vero ostacolo da rimuovere: NON E' GIUSTO RISCHIARE LA VITA PER MUOVERSI IN BICICLETTA: LA MOBILITA' SOSTENIBILE E' UN DIRITTO CHE VA GARANTITO !) magari adeguando a norma gli spazi circolari esistenti ed attrezzandone nuovi ( in centro e per il centro), è soprattutto necessario che noi cittadini usciamo dall'ombra e ci appropriamo dei nostri spazi di mobilità domostrando con i fatti che c'è una domanda vera e forte di mobilità ciclabile che vuole vivere il territorio non solo sportivamente, quello l'abbiamo già fatto e penso che se ne siano accorti in molti…, ma nell'ordinario, in città, in borghese, spogliandoci delle nostre anonime tute e rivoluzionando oggi da protagonisti la nostra quotidianità.
Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, all'ambiente e perchè no anche al…nostro portafoglio…
Con vera amicizia
Lettera Firmata