ASP Romanelli – Palmieri, le riflessioni del Consiglio di Amministrazione

313

La difficile situazione in cui versa l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Romanelli-Palmieri, certificata, inesorabilmente e da ultimo, dalla sofferta ma inevitabile decisione di sospendere l’attività della gloriosa Casa di Riposo, patrimonio della Città di Monopoli, obbliga il Consiglio di Amministrazione ad alcune serie riflessioni:

– all’atto dell’ insediamento del CDA, datato 9 luglio 2010, si è potuto constatare e verificare, nei limiti delle capacità e professionalità, che l’Azienda versava in una grave situazione economico-finanziaria, appalesata da debiti verso i fornitori di materie prime e servizi(ENI spa, ENEL spa, AQP spa etc), verso i prestatori d’opera(imprese e professionisti), verso l’erario per contribuzioni e oneri fiscali, e verso Istituti di Credito per mutui accesi in anni passati

L’Azienda, pur essendo nella titolarità di un ingente patrimonio immobiliare, è stata ed è in profonda crisi di liquidità, oltre che deficitaria sotto il profilo organizzativo e gestionale in assenza di una figura apicale, quella del Direttore Generale, che avrebbe dovuto attuare gli indirizzi programmatici del Consiglio di Amministrazione, e con una assoluta carenza di personale amministrativo rappresentato unicamente da un Ragioniere-Capo e da un Istruttore Amministrativo.

 

(continua)

A ciò si aggiunga che la stessa gestione del patrimonio immobiliare è apparsa improduttiva e addirittura in perdita per l’Azienda, a fronte di contratti di locazione datati nel tempo con canoni risibili rispetto alle condizioni di mercato, peraltro spesso e per lo più non pagati o pagati in ritardo;

– Per colmare la crisi di liquidità, causa ancora oggi, insieme ad una gestione superficiale e poco attenta dell’Azienda certamente conclamata da diversi anni, se non da più di un decennio, si è provveduto:

1) ad avviare una riorganizzazione amministrativa e contabile dell’Azienda, preceduta da una verifica amministrativa interna effettuata con l’ausilio del personale dipendente amministrativo e di ragioneria, e il controllo di professionista esterno all’uopo incaricato;

2) a tacitare in tutto o in parte, nei limiti delle possibilità finanziarie del momento, i creditori, già in possesso di titoli esecutivi ,e spesso titolari di procedure esecutive immobiliari già in fase avanzata con pignoramenti di somme presso la tesoreria dell’azienda, o sugli immobili;

3) a negoziare dilazioni di pagamento con la Cooperativa che presta servizi presso la Casa di Riposo, creditrice, allo stato, per circa Euro 260.000,00;

4) a disdettare tutti i contratti in scadenza per gli immobili siti all’interno del compendio di Via Vasco, 4, per le Masserie e i locali di proprietà, in una all’avvio di procedure di sfratto per la conclamata morosità esistente almeno per la metà degli appartamenti del “settimo cielo”, rispetto ai quali si è riusciti a rientrare in possesso di tre immobili, l’uno ex ANT e gli altri due a seguito della messa in esecuzione di due sfratti per morosità;

A fronte di questa grave situazione economico-finanziaria, cui contribuisce anche la deficitaria gestione della Casa di Riposo Romanelli che produce un debito di circa quindicimila euro mensili, si è cercato di ottenere liquidità:

A) attraverso la richiesta di mutui e/o anticipazioni bancarie presso diversi Istituti di Credito interpellati da subito e precisamente SAN PAOLO BANCO DI NAPOLI, BANCA PROXIMA, UNCREDIT, BANCA CARIME, Tesoriere dell’Ente, e BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MONOPOLI, ultimo Istituto di Credito in ordine di tempo, a comunicare, come tutti gli altri Istituti il diniego della richiesta in ragione della insostenibilità della rata di rientro, a fronte della situazione finanziaria dell’Ente. A nulla servendo, secondo le impostazioni bancarie e i criteri attuali di concessione del credito, la esistenza a garanzia di un notevole patrimonio immobiliare dell’Azienda;

B) ad avviare la procedura di vendita del “Settimo Cielo” dopo aver ottenuto il Parere di congruità dell’Agenzia del Territorio nel mese di Agosto 2010(dopo circa diciotto mesi dalla richiesta commissariale), atto prodromico ad ogni ulteriore adempimento. Tuttavia per giungere alla pubblicazione del bando di vendita, ovviamente con procedura ad evidenza pubblica, si è dovuto procedere, preliminarmente al riordino catastale delle singole unità e dell’intero compendio immobiliare, e solo nel mese di aprile 2011 è pervenuta la Relazione del Tecnico commissionario.

Presuntivamente, secondo le indicazioni del Notaio incaricato, occorrerebbero ancora sei settimane per addivenire alla pubblicazione del bando di vendita;

C) di fatto le uniche poste in entrata per l’Azienda sono rappresentate dai canoni di locazione degli immobili tutti di proprietà concessi ai privati, ove e nella misura in cui dovessero essere effettivamente versati, dalle rette degli ospiti della Casa di Riposo Romanelli, dai canoni di locazione versati dal Comune di Monopoli per gli immobili detenuti in locazione e dal pagamento, sempre da parte dell’Ente Comunale, dell’integrazione delle rette degli anziani cui è stato riconosciuto il diritto al contributo. Gli unici crediti certi, liquidi ed esigibili sono quelli verso l’Ente Comunale, pari a circa Euro 90000,00 annui per canoni di locazione ed Euro 100.000,00 annui per l’integrazione delle rette;

D) i costi gestionali che emergono ictu oculi sono rappresentati dal pagamento della Cooperativa che presta il servizio presso la Casa di Riposo Romanelli per circa 300.000,00 Euro annui, quelli per fornitori e personale dipendente, e quelli rappresentati da precedenti mutui accesi per circa un milione di Euro;

E) nella già deficitaria situazione economico-finanziaria, organizzativa e gestionale dell’Azienda si sono innestati due ulteriori eventi:

1) Il Comune di Monopoli, e per esso il Dirigente dell’Area Servizi Sociali, nel mentre è venuto incontro alle esigenze dell’azienda anticipando diverse volte – su sollecitazione del Sindaco- il pagamento dei canoni di locazione, pur tuttavia ha bloccato dal mese di luglio 2010, il pagamento delle integrazioni delle rette per gli anziani ospiti della Casa di Riposo sul presupposto, rispettabile ma non condivisibile, che la liquidazione possa avvenire solo all’esito della presentazione da parte dell’Azienda del DURC. A tal proposito si evidenzia come il Dirigente Responsabile dei Servizi Sociali ritiene di dover richiedere il DURC all’Azienda in quanto il Comune di Monopoli sarebbe il committente dell’atto dispositivo di ricovero degli ospiti della Casa di Riposo Romanelli, in base al Regolamento Regionale dei Servizi Sociali del 2007-2009.

Tuttavia, dopo opportuni riscontri, si è verificato da parte dell’Azienda, da un lato la circostanza che il Comune di Monopoli non ha disposto il ricovero di un anziano presso la Casa di Riposo Romanelli ormai da diversi e svariati anni; dall’altro che, anche tutti gli anziani già ospiti della Casa di Riposo non risultano essere stati ricoverati per disposizione del Comune di Monopoli, bensì per loro richiesta diretta alla struttura socio-assistenziale. L’anziano e/o suo familiare ha poi presentato domanda al Comune di Monopoli per ottenere l’eventuale contributo, previa allegazione della documentazione all’uopo necessaria. Il Comune di Monopoli, all’esito delle opportune verifiche anche reddituali, ha riscontrato la richiesta dell’anziano e ha riconosciuto in capo ad egli la titolarità del contributo, informando per conoscenza la Casa di Riposo, che la somma assegnata direttamente all’anziano a titolo di contributo, sarebbe stata “girata” alla Struttura. L’Azienda, a tal fine, non presenta alcuna fattura al Comune, bensì una rendicontazione trimestrale. Di modo che deve essere chiaro che il rapporto contrattuale è intercorso tra la Casa di Riposo Romanelli e l’anziano rispetto alla richiesta di ricovero e al servizio fornito, tra l’anziano privato cittadino e il Comune di Monopoli rispetto alla richiesta di contributo che, ove concesso, resta in capo all’anziano. Nessun rapporto contrattuale esiste tra la Casa di Riposo Romanelli e il Comune di Monopoli.

2) In data 3 maggio 2011 vi è stato presso la Casa di Riposo Romanelli sopralluogo dei NAS e dei NIL all’esito dei quali si è invitata l’Azienda a produrre entro cinque giorni, e dunque entro il giorno 8 maggio 2011, tutta una serie di documentazione tra cui l’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Il termine di consegna della documentazione richiesta è stato prorogato dagli organi accertatori, su richiesta dell’Azienda, al giorno 17 maggio 2011.

Nella ricerca della documentazione da produrre agli organi di cui sopra, si è riscontrato che, agli atti dell’Azienda manca l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, motivo per cui, in via provvisoria e cautelativa si è deliberata la sospensione dell’attività della Casa di Riposo con decorrenza 18 maggio 2011. Tuttavia si è accertato che, in esito alla trasformazione e riorganizzazione delle IPRAB oggi ASP, trasfuse nelle L.R. nn.15/2004 e 19/2006 e nel regolamento n.4/2007, in data 19 novembre 2007 è stata presentata dall’Azienda al Comune di Monopoli, soggetto titolare del potere autorizzatorio in base alla normativa richiamata, una richiesta di autorizzazione provvisoria ai sensi e per gli effetti di cui all’art.49 della L.R. n.19/2006.

Poiché si è riscontrato che dal Comune di Monopoli non è pervenuta alcuna risposta in merito nei termini per legge indicati, con Nota del 13 maggio 2011, in ragione degli obblighi da adempiere verso i NAS e i NIL, esclusivamente in ordine al deposito della documentazione, si è richiesto alla Regione Puglia, Ente sprovvisto dei poteri autorizzatori, ma organo di controllo dell’Azienda, un parere al fine di verificare se vi fossero ancora i presupposti per giungere ad una autorizzazione provvisoria all’esercizio dell’attività della Casa di Riposo; richiesta di autorizzazione che nella stessa Nota è stata formalizzata al Comune di Monopoli, precisando che trattavasi di richiesta di autorizzazione provvisoria a tempo determinato al fine di consentire l’adeguamento della struttura agli standards richiesti dalle normative di settore.

La Regione Puglia, con Nota di riscontro del 13 maggio 2011 ha attestato che l’autorizzazione provvisoria richiesta dall’Azienda in data 19 novembre 2007 deve intendersi concessa, per silenzio-assenso, ai sensi e per gli effetti di cui all’art.49 comma 6 della L.R.19/2006. Inoltre l’organo di controllo dell’azienda, sempre nella indicata Nota ha attestato che, in assenza del rilascio di una formale autorizzazione provvisoria da parte del Comune di Monopoli nel termine di novanta giorni decorrenti dal 19 novembre 2007, l’Azienda non ha provveduto di conseguenza a presentare idonea richiesta di proroga della predetta autorizzazione provvisoria per la scadenza prevista del 6 febbraio 2012, come statuito dal combinato disposto di cui all’art.20 della L.R n.19/2010 e alle Direttive trasfuse nella DGR n.137/2011. L’Azienda è stata invitata dalla Regione Puglia con la predetta Nota a presentare al Comune di Monopoli tempestiva istanza di proroga dell’autorizzazione provvisoria concessa per silenzio-assenso, nell’unico interesse di assicurare la continuità del servizio pubblico essenziale, di modo che l’ente potesse adottare l’atto di autorizzazione provvisoria all’esercizio

L’ASP Romanelli-Palmieri ha presentato istanza di proroga dell’autorizzazione provvisoria in data 16-17 maggio 2011

In data 19 maggio 2011 il Dirigente dell’Area Servizi Sociali del Comune di Monopoli ha richiesto all’Azienda ulteriore documentazione ai fini dell’istruttoria volta al rilascio della proroga della predetta autorizzazione provvisoria, tra cui una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà a firma del legale rappresentante dell’Azienda che attestasse la conformità della struttura alla normativa vigente oltre che in materia urbanistica, edilizia, igiene e sicurezza, anche in materia di prevenzione incendi.

Ancora una volta il Dirigente dell’Area Servizi Sociali del Comune di Monopoli, con interpretazione assolutamente restrittiva delle disposizioni legislative e regolamentari, rispettabile ma non condivisibile, ha inteso richiedere per il rilascio di un’autorizzazione provvisoria all’esercizio, la cui provvisorietà è data proprio dalla necessità di adeguare la struttura alle normative anche in materia di prevenzione incendi, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che invece attestasse la sussistenza di detto requisito. La ASP ha manifestato la disponibilità a dichiarare la realtà dei fatti e cioè che si è in attesa di terminare i lavori di adeguamento alla normativa di prevenzione incendi che è il motivo presupposto della richiesta di autorizzazione provvisoria, altrimenti si sarebbe potuta richiedere l’autorizzazione definitiva.A ciò si aggiunga che in data 23 maggio 2011 è stata prodotta al Comune di Monopoli documentazione integrativa a supporto della predetta istanza attestante tra l’altro la partecipazione dell’azienda ad un Bando Regionale per ottenere il finanzainamento per l’adeguamento strutturale e dei servizi proprio della Casa di Riposo. La partecipazione a detto bando, pur in difetto di effettivo finanziamento, rappresenta una della condizioni presupposte per l’ottenimento della proroga dell’autorizzazione provvisoria all’esercizio, come statuito dalla DGR 137/2011 che ha modificato l’art.49 della L.R.19/2006.

Anche a seguito di detta integrazione a tutt’oggi non vi è stata alcuna determinazione del Dirigente Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Monopoli.

Di fatto, a tutt’oggi, la Casa di Riposo Romanelli è aperta e funzionante pur in assenza di un’autorizzazione all’esercizio, per salvaguardare 28 anziani, alcuni dei quali senza alcun familiare, per non interrompere la continuità di un servizio pubblico essenziale, per gridare con forza che la Casa di Riposo Romanelli ha una storia di 150 anni, è un patrimonio della Città di Monopoli e la sua chiusura innescherebbe un serio dramma sociale per l’intera comunità cittadina.

Tuttavia, in difetto di un titolo abilitativo provvisorio, il CDA ritiene di non poter consentire ulteriormente, la prosecuzione dell’esercizio dell’attività della Casa di Riposo per non incorrere, in caso contrario, in responsabilità anche penali che, seppur forse sono maturate sino ad oggi nella inconsapevolezza di ciascuno -potrebbe dirsi colpevolmente – certamente maturerebbero ancor più dopo che, pur avendo avuto contezza, su impulso di un organo accertatore, della mancanza del titolo abilitativo all’esercizio, anche provvisorio, si consentisse la prosecuzione dell’attività.

Alla luce delle circostanze evidenziate e delle considerazioni esplicitate, preso atto della impossibilità e/o incapacità di assicurare all’Azienda un’organizzazione gestionale confacente alla tipologia e alle necessità con la nomina di un Direttore Generale che per legge ha diritto ad una retribuzione insostenibile per le casse della ASP, preso atto della impossibilità e/o incapacità di assicurare all’Azienda immediata minima liquidità per sopravvivere in attesa della vendita del “settimo cielo”, la cui tempistica è allo stato prevedibile ma incerta, preso atto della impossibilità e/o incapacità di reperire strumenti e/o concertare con gli Enti preposti soluzioni immediate per ottenere il titolo abilitativo, seppur provvisorio, all’esercizio dell’attività della Casa di Riposo Romanelli, preso atto della impossibilità e/o incapacità di assolvere al ruolo per il quale si è stati designati e nominati, cioè quello di pianificazione e indirizzo dell’azione amministrativa e gestionale dell’azienda, oltre che di verifica della stessa, nell’assumere la responsabilità per il periodo di gestione che ha visto impegnato il CDA, nei limiti delle capacità e professionalità di ciascuno, e a titolo gratuito, i sottoscritti, loro malgrado e con rammarico hanno rassegnato in data odierna le dimisiioni dall’incarico, pur nella certezza di aver agito in perfetta e assoluta buona fede.

L’auspicio e l’augurio è quello che un Commissario Straordinario cui vengano concessi poteri veramente straordinari, tali da “superare” la stucchevole interpretazione letterale e restrittiva delle disposizioni di legge e di regolamento di settore, evidenziata in pari misura dall’operare degli Organi Regionali e dai Dirigenti Comunali, e la farraginosità e lungaggine delle procedure per addivenire all’alienazione dei beni di proprietà dell’Azienda, da subito nominato, possa tentare e riuscire a dare le risposte, le azioni e le soluzioni funzionali alla salvaguardia del patrimonio, della storia della ASP e della Casa di Riposo Romanelli-Palmieri.

La speranza è quella che detto gesto solleciti le menti, le braccia e gli animi di qualcuno.

Monopoli, 25 maggio 2011

 

Martino Contento, Piero Pertosa, Flavio Petrosillo, Alfredo Moro, Bruno Colucci