Ci scrive Io Sud Monopoli: Più differenziamo, più paghiamo: Un’assurdità!

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L’aumento della TARSU è la cartina di tornasole di una gestione dei rifiuti fallimentare

 

Non occorre una laurea in ingegneria ambientale per comprendere che percentuali di raccolta differenziata più elevate corrispondono ad un minore quantitativo di rifiuti conferiti in discarica e conseguentemente minori costi. Non solo, quando la raccolta differenziata è la premessa al riciclo dei rifiuti, si possono realizzare anche interessanti guadagni. Questo perché il rifiuto diventa una risorsa.

Raggiungere percentuali elevate di raccolta differenziata comporta notevoli sacrifici per i cittadini in termini di nuove abitudini di vita ma quando il ciclo dei rifiuti è completo a fronte di questi sacrifici corrisponde una notevole riduzione della tassa di smaltimento rifiuti. Così funziona nei Comuni virtuosi d’Italia.

A Monopoli avviene il contrario: più differenziamo e più aumenta la TARSU. Basterebbe questa assurdità per farci comprendere come il nostro Comune gestisca questa complessa materia a colpi di spot ma senza capirci molto. Anzi, secondo l’assessore Rotondo ed i suoi supporters è normale che la TARSU aumenti a dismisura. A rendere la pillola meno amara ci ha pensato il consigliere Lacatena proponendo una rata di pagamento in più al fine di rendere meno gravoso (ed evidente) l’aumento per le famiglie monopolitane.

E si sono talmente abituati all’idea dell’aumento della TARSU che la faranno aumentare ancor prima di cominciare con il nuovo sistema di raccolta “porta a porta” (che, al più presto, comincerà a fine anno). Del resto a Monopoli quando si tratta di aumentare le tasse siamo rapidissimi. Meno male che non è ancora operativo il federalismo municipale.

 

Perché a Monopoli avviene tutto questo?

(continua)

La risposta l’abbiamo già fornita in un precedente comunicato ma si può semplicemente sintetizzare con la parola “CONFLITTO D’INTERESSE”. La raccolta differenziata è condizionata dai gestori delle discariche. Gli impianti nel bacino BA/5, come quelli che la COGEAM – con la Lombardi e la Tradeco – sta costruendo in altri 5 bacini della Puglia, sottendono ad una precisa logica economica: i costi di gestione aumentano se la quantità di rifiuti in ingresso diminuisce.

Infine Vendola definisce con il termine «cointeressenza» i rapporti che vengono ad instaurarsi tra amministrazioni comunali ed imprese proprietarie delle discariche sulla base di appalti che costituiscono «una forma di finanziamento inappropriata della politica».

 

UN SISTEMA DIVERSO E’ POSSIBILE

 

Poiché vogliamo essere propositivi e nella speranza di convincere le poche menti pensanti della nostra amministrazione comunale alleghiamo a questo comunicato un video che mostra un sistema di raccolta dei rifiuti virtuoso posto in essere nel comune di Capannori (LU).

A Capannori abitano 46.000 persone. Dal 2005 si pratica la raccolta “porta a porta” dell’immondizia. La raccolta differenziata arriva all’82%.

A Capannori nulla si distrugge e tutto si ricicla. Poiché costa conferire in discarica, Capannori nel solo 2010 ha risparmiato quasi 1.900.000 euro. Grazie a questi risparmi il comune ha potuto assumere 50 nuovi operatori.

Anche i cittadini ci guadagnano. In base al peso ed al materiale che portano all’isola ecologica viene caricata una tessera magnetica. Ogni 500 punti arriva un assegno di 20 euro.

Con i soldi risparmiati a Capannori hanno rimesso a nuovo il sistema idrico della città e nelle mense scolastiche sono state eliminate le bottiglie di plastica (per un risparmio di 5.000 kg di plastica).

A Capannori si vendono sfusi i prodotti agricoli della zona (sono circa 250 i prodotti agricoli in vendita). Ne guadagnano gli agricoltori, i clienti che risparmiano e l’ambiente perché si riducono gli imballaggi.

Il denaro risparmiato con la raccolta differenziata viene reinvestito nell’edilizia popolare e nei servizi sociali.

 

A Monopoli accade l’esatto opposto. Si spendono 1.900.000 euro in più e per fronteggiare i maggiori costi l’assessore Napoletano è costretto a tagliare sulla spesa in servizio sociali, cultura, sport e turismo.

I rifiuti non vengono quasi per nulla riciclati e vengono, quando va bene, inceneriti con danni notevoli per l’ambiente e producendo ceneri che vanno a loro volta smaltite in discarica.

 

Come è riuscito il sindaco di Capannori a realizzare tutto questo?

Ha organizzato una serie di incontri con la cittadinanza. I cittadini sono stati sensibilizzati e coinvolti nella creazione del progetto. Si è creata quella famosa “democrazia dal basso” di cui molti a Monopoli si sciacquano la bocca senza sapere cosa sia.

Chiediamo ora ai cittadini monopolitani se si sentono coinvolti nel progetto stilato freddamente dal dirigente Palumbo, se l’assessore Rotondo ha coinvolto la cittadinanza in questi tre anni, in quanti conoscono come funzionerà il futuro sistema di raccolta rifiuti della città.

Con le imposizioni dall’alto non si ottiene mai nulla di buono. Ecco perché non ci sentiamo rappresentati da questa amministrazione.

Non si stupisca, quindi, il sindaco se agli incontri della “Città …che conta!” non si presenta quasi nessuno. I cittadini vogliono contare veramente e non solo a parole!

 

Movimento Politico “IO SUD” – Monopoli

Il coordinatore locale

Angelo Vito Lamanna

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