OMICIDIO SALA GIOCHI A CASAMASSIMA:CATTURATO NEL MILANESE IL KILLER
A distanza di soli cinque giorni dalla cattura del complice, il rumeno DAN PINTILIE, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Gioia del Colle, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Monza e il Reparto Anticrimine di Milano, hanno fermato a Garbagnate Milanese (MI), AGRON ALLMETA, albanese di Tirana, 39 anni, residente da qualche tempo nell’hinterland milanese, con l’accusa di omicidio, rapina e porto illegale di arma da sparo.
E’ stato Agron Allmeta la notte fra il 14 e 15 marzo scorso a esplodere il colpo che uccise FRANCESCO GIORDANO, 23 anni, a Casamassima nella sala giochi “Red & Black Casi…nò”. Insieme con il complice Dan Pintilie aveva fatto irruzione nel locale per una rapina. La giovane vittima aveva avuto paura – i due apparivano esagitati, pronti a sparare – e quindi aveva tentato di nascondersi dietro i tavoli. Il rumore della sedia aveva innervosito Agron Allmeta che puntato la pistola in direzione di Francesco Giordano aveva sparato. Un colpo, fatale, poche ore dopo il giovane moriva in ospedale, mentre i due si davano alla fuga.
Mesi di indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Bari, MARCELLO QUERCIA, che si sono avvalse anche di filmati girati all’interno della sala giochi. Non solo quello della notte dell’omicidio quando i due rapinatori-assassini indossavano un passamontagna, ma anche uno di due giorni prima quando i due avevano fatto un sopralluogo nel locale a volto scoperto. A tradirli l’abbigliamento: Dan Pintilie in entrambe le occasioni indossava gli stessi jeans, felpa (con la scritta New York) e scarpe. I loro volti erano stati diramati in tutta Europa, attraverso l’Interpool, ma senza nessun esito.
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Il rischio che un così efferato delitto rimanesse senza responsabili ha spinto, il 16 settembre scorso, il Procuratore di Bari, ANTONIO LAUDATI, a sperimentare per la prima volta in Puglia una nuova tecnica investigativa: chiedere la collaborazione dei cittadini. I filmati e i fermi immagine dei due sono stati diramati a tutte le televisioni e i giornali locali e nazionali. Da quel momento è scattata una vera e propria “caccia all’uomo” che ha visto in prima linea i Carabinieri di Bari, la Procura di Bari e la gente che ha colto subito l’importanza del ruolo che la Procura di Bari l’assegnava.
Il rumeno Dan Pintilie, residente ad Adelfia, nonostante il tentativo di camuffarsi (si era fatto crescere la barba ed era visibilmente dimagrito), sentendosi braccato ha deciso martedì scorso, 26 ottobre, di consegnarsi nelle mani del magistrato titolare dell’inchiesta. La cattura del suo complice assassino è stata, invece, più rocambolesca. Agron Allmeta era ritornato nella sua città di residenza Garbagnate Milanese, dove vive con la sua famiglia. Nonostante non ci fossero molti elementi di riconoscimento nei filmati (l’uomo aveva un abbigliamento diverso) alcuni cittadini lo avevano riconosciuto. Le intercettazioni telefoniche fra i due complici, poi, ha permesso di stabilire dove l’assassino si nascondesse. Infine, da parte degli investigatori è scattata una vera e propria caccia all’uomo: al momento dell’irruzione dei Carabinieri nel suo appartamento (avvenuta ieri mattina, 31 ottobre) Agron Allmeta ha cercato di fuggire saltando dal primo piano, ma è stato bloccato e richiuso nel carcere milanese.
DICHIARAZIONI DEL PROCURATORE DI BARI, ANTONIO LAUDATI:
“Chiudendo il convegno ‘Organizzare la Giustizia’, sabato scorso, avevo posto l’accenno proprio sulla sinergia fra tutte le parti ‘sane’ protagoniste del nostro tempo perché alla criminalità organizzata si affiancasse una Legalità organizzata, un’antimafia sociale. Avevo citato il “Piccolo Principe”, di Antoine de Saint-Exupéry, sostenendo che per costruire una nave non serve assegnare compiti, ma risvegliare nella gente la nostalgia del mare. Quando questa sarà avvertita sarà la stessa gente a voler costruire la nave. Bene, la nostra nave si chiama Legalità. I cittadini che nel caso dell’omicidio di Casamassima hanno risposto al mio appello sono coloro che hanno portato la prima legna per costruire un nuovo sistema di vivere civile in grado di solcare il mare della Legalità a fianco dei Magistrati e delle Forze dell’Ordine.
“In questo particolare caso, poi, non posso che elogiare la grande professionalità dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari e della Compagnia di Gioia del Colle. Non è la prima volta che, collaborando con colleghi oltre regione, sono in grado di ottenere risultati straordinari. A Roma, nei giorni scorsi, è stato arrestato il pregiudicato responsabile del ferimento di Altamura. Ieri hanno operato nel Milanese.
“Sono questi risultati che possono rafforzare nei cittadini l’idea che c’è una Giustizia che funziona che è in grado di assicurare in tempi rapidi la cattura di responsabili di fatti di sangue che hanno sconvolto, in questi ultimi mesi, il nostro distretto giudiziario”.