Ci scrive Io Sud: Bilancio comunale, all’amministrazione comunale piace l’azzardo

258

Che il gioco d’azzardo riscontri il favore di molti esponenti politici locali era noto alla cittadinanza. Che si stesse sperperando denaro pubblico in feste e festini nel vano tentativo di distrarre l’attenzione dei monopolitani dal fallimento dell’amministrazione Romani lo avevamo capito da tempo. Che si utilizzino i contributi elargiti a favore di alcune testate giornalistiche locali per garantirsi il silenzio sulle questioni più spinose è ormai palese. Quello che difficilmente potevamo immaginare è che questa amministrazione riuscisse a disastrare gli equilibri finanziari del comune di Monopoli in appena due anni di governo.

Come confermato dalla risposta fornita il 13/07/2010 dal dirigente Spinozzi all’interpellanza scritta dei partiti d’opposizione, il comune di Monopoli è stato costretto a sospendere tutti i pagamenti alle ditte appaltatrici di lavori pubblici fino a non prima del 31/01/2011; si tratta, tanto per intenderci di svariati milioni di euro di fatture che attendono di essere onorati dalla nostra città.

Perché si è giunti a questo punto?

Al momento non è giunta nessuna nota ufficiale da parte del sindaco Emilio Romani sulla questione. La risposta fornita dall’Amministrazione per tramite dello scritto del dirigente della Ripartizione Finanziaria e non di un rappresentante politico (assessore o sindaco) palesa un pilatesco tentativo dell’amministrazione stessa di defilarsi da una vicenda di una gravità politico-amministrativa inaudita.

Il blocco dei pagamenti si giustifica con l’esigenza di rispettare i vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità.

 

(continua)

 

In queste ore si cerca di addebitare la colpa dell’insolvenza del Comune alle decisioni assunte dal Ministro Tremonti a seguito del crac della Grecia. Va tuttavia chiarito ai cittadini che le decisioni assunte dal ministero del Tesoro non hanno irrigidito i vincoli del patto di stabilità; hanno solo inasprito le sanzioni per chi viola quel patto. La responsabilità per l’insolvenza delle casse comunali è ascrivibile completamente alle scelte azzardate dell’amministrazione Romani. Si sono tenuti volutamente larghi i cordoni della borsa, permettendo all’assessore Pasqualone di sbizzarrirsi ed avviare decine di cantieri, spesso incompiuti, oltre a sperperare milioni di euro nello scempio del Borgo. In poche parole si è giocato d’azzardo con i conti pubblici, consapevoli che prima o poi si sarebbero violati i vincoli del patto di stabilità ma confidando che alla fine si sarebbe risolto tutto all’italiana.

«… è impossibile ricondurre alla normalità un sistema che in origine ha posto le premesse per il mancato rispetto dei vincoli di finanza pubblica», afferma sapientemente il dirigente Spinozzi nella sua nota.

Non si tratta di una semplice insolvenza temporanea, dunque, ma di un meccanismo perverso che porterà il Comune di Monopoli ad essere sempre più insolvente. La cicala rischia di morire quando arriverà l’inverno!

Cosa fare per uscire dall’empasse?

«… Lo sforamento del patto costituisce l’unica valvola di sfogo per ricondurre a normalità il sistema. E’ necessario che questo avvenga nell’ambito di una cornice normativa meno stringente rispetto a quella che, in questi ultimi mesi si va delineando.», è l’inesorabile sentenza del dirigente Spinozzi.

Già immaginiamo il sindaco Romani fare gli scongiuri e sperare in un salvataggio di Tremonti. Se le sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità (tra le quali ricordiamo il blocco delle assunzioni ed il taglio dei trasferimenti statali) dovessero essere confermate anche per il prossimo anno, finiremmo inesorabilmente nel baratro. Ma, in tutta onestà, come si fa ad ipotizzare che in pochi mesi lo scenario macroeconomico possa migliorare radicalmente?

Eppure una via d’uscita dall’insolvenza c’era e ci sarebbe ancora. Aumentare le tasse comunali a carico dei monopolitani sarebbe improponibile. Sarebbe stato molto più saggio concentrarsi nel recupero dell’evasione. Tuttavia questa amministrazione non è stata capace di recuperare un solo centesimo dell’ICI sino ad oggi evasa. Si sarebbe dovuta avviare una vasta opera di dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale inutilizzato. Tuttavia la litigiosità della maggioranza ha impedito di realizzare qualsiasi progetto di dismissione (basti ricordare quanto accaduto nel caso dell’ex carcere). Infine, nell’immediato sarebbe opportuno somministrare un valium all’assessore Pasqualone, se proprio non lo si vuole dimissionare, di modo che stia tranquillo e non faccia ulteriori danni disastrando le casse comunali. Se infatti non si vuole aumentare le tasse, non si è capaci di recuperare l’evasione, non si raggiungono accordi per dimettere gli immobili comunali in disuso, è necessario almeno fermare l’apertura di nuovi cantieri al fine di non correre il rischio di non sapere come pagare le ditte appaltatrici domani.

Queste sono solo alcune delle cose che farebbe un buon padre di famiglia, ovvero un amministratore dotato di ordinaria diligenza; queste sono le cose che farebbe un sindaco che ha a cuore il futuro della città e non solamente il proprio futuro.

In ogni caso sgombriamo il campo da ogni dubbio. Se qualcuno ha intenzionalmente pensato di squilibrare i conti pubblici, traendone vantaggi elettorali personali nell’immediato ed avvelenando i pozzi a chi dovrà governare la città domani, ha fatto i conti senza l’oste.

IO SUD vigilerà sugli sviluppi della vicenda e, ove ne ravvisasse i presupposti, sottoscriverà un esposto alla Corte dei conti affinché siano accertate le responsabilità di questo ennesimo scempio invisibile, ascrivibile a questa indimenticabile amministrazione comunale.

Il coordinatore locale

Angelo Vito Lamanna