Monopoli, tra i 3 usurai dei commercianti anche un dipendente di banca: tre arresti

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(da Quotidianopuglia.it)

MONOPOLI – Un prestito acceso alle 8.05 di mattina. Un particolare che ha fatto sobbalzare gli inquirenti, visto che a quell’ora gli sportelli bancari sono chiusi. Per la Gdf è il dettaglio chiave dell’operazione ‘Easy Bank’ che ha permesso ai militari della Compagnia di Monopoli (Bari) di venire a capo di un complesso giro di usura. In manette sono finite tre persone: Francesco Notarangelo, 47 anni, rappresentante di prodotti alimentari, Michele Barletta, 37enne originario di Fasano, in provincia di Brindisi ed ex impiegato della banca Carige di Monopoli e Giacomo Raimondi, 57 enne monopolitano già in carcere dal 2009. Danaro e titoli bancari: prestiti inaccessibili per commercianti e imprenditori in grandi difficoltà economiche. Il gruppo, a vario titolo, avrebbe invece fornito, loro credito, ma a carissimo prezzo. Tassi che oscillavano tra il 120 e il 200 per cento. Questi però erano anche ‘personalizzati’, anche a seconda delle esigenze della vittima, sempre però ben al di sopra di quelli applicabili per legge.

(continua)

Un grosso giro d’affari, dell’ammontare di 300mila euro. A Notarangelo si rivolgevano soprattutto gestori di negozi di abbigliamento, bigiotteria e oreficeria, messi alla prova dalla crisi economica. In tutto nove commercianti. L’ex impiegato di banca, immediatamente licenziato in seguito alle indagini, avrebbe invece avuto un ruolo importante per gli investigatori. Per essere certo di recuperare le somme prestate prelevava danaro dal conto corrente delle vittime. Se non era possibile, apriva finanziamenti bancari senza il loro consenso e a totale insaputa. Lo scopo sarebbe stato quello di recuperare danaro fresco in maniera molto rapida. Al danno la beffa: i negozianti dovevano quindi corrispondere somme non solo agli usurai ma anche alla banca. Un sistema facilmente smascherabile con controlli approfonditi da parte della Guardia di Finanza. I commercianti si sono rivolti proprio alle Fiamme Gialle per vederci chiaro. Le verifiche hanno infatti consentito di scoprire un prestito avviato proprio alle 8.05 del mattino. Un orario impossibile perché le banche a quell’ora sono ancora chiuse al pubblico. Questo particolare confermerebbe il coinvolgimento dell’ex bancario. Chiarito dagli inquirenti anche il ruolo del terzo arrestato. Il 57 enne, già con diversi precedenti penali, avrebbe avuto il ruolo di ‘intimidatore’. Bastava che contattasse telefonicamente le vittime per fungere da deterrente. Serviva soprattutto a richiamarle quando non venivano restituite, alle scadenze prefissate, le somme ottenute in prestito. Un incubo finito per questi commercianti. Da cinque di loro sono partite le denunce che hanno fatto scattare poi questa complessa attività d’indagine. Un gesto coraggioso, non sempre commesso da chi subisce l’usura, molte volte per timore di ritorsioni. I negozianti erano però esasperati e si sono rivolti alla Guardia di Finanza del Comando provinciale barese. Adesso le vittime degli usurai sono state seguite dall’associazione antiracket e antimafia di molfetta per la tutela legale ed economica, salvando in parte le loro attività commerciali, decisamente compromesse per i prestiti contratti con gli usurai, avviati per evitare di vedere pignorati i loro beni.

Nicola Andrisani