Lacitignola e Ferrarese:«Sconcerto e amarezza per la chiusura del Visconti»

246

I due segretari insistono: «Hanno concorso anche le divergenze tra alcuni esponenti della maggioranza»

Il segretario del Partito Democratico Giovanni Lacitignola e dei Giovani Democratici Giacomo Ferrarese esprimono sconcerto e amarezza per il triste epilogo della vicenda che da lunedì 8 febbraio prossimo segnerà la chiusura del Cinema Visconti di via Rattazzi a seguito dello sfratto recapitato al gestore dell’immobile Gianbattista Petruzzi. Secondo i due segretari infatti, si tratterebbe di un fatto molto grave e di notevole impatto per la crescita culturale della nostra città. «Con la chiusura del Cinema Visconti, cala il sipario sullo sviluppo della cultura della città visto che il cinema ha rappresentato per tanti anni l’unico vero punto di riferimento per tutte le manifestazioni culturali a carattere cittadino, regionale e nazionale. Senza pensare all’enorme danno d’immagine che subirà la città da questa vicenda dovendo spostare tutte le manifestazioni culturali di ogni genere presso il Cine – teatro Vignola di Polignano a Mare». I due segretari esprimono comunque l’auspicio che si possa trovare un margine di trattativa per evitare il peggio e decretare la chiusura definitiva della stagione culturale della città sul nostro territorio. «Speriamo – hanno aggiunto i due segretari – che fino alla fine prevalga il buon senso e che si possa trovare ancora un modo per evitare la chiusura del Cinema Visconti». Non mancano poi commenti ironici sulle presunte responsabilità dell’Amministrazione Comunale su questa vicenda. «Nonostante le precise parole del Sindaco Emilio Romani spese solo poche settimane fa e tese ad evidenziare come la stessa Amministrazione avrebbe fatto tutto il possibile per evitare la chiusura del Visconti e il conseguente spostamento delle manifestazioni culturali in corso e di quelle che si succederanno a breve presso il Cinema Vignola, dai fatti concreti vien fuori una clamorosa smentita di quelle parole. E se s’intende liquidare la questione lasciando le responsabilità della vicenda al solo proprietario dell’immobile, ci rimane fondato il dubbio che dissapori e divergenze tra alcuni esponenti della maggioranza di governo cittadino abbiano concorso all’epilogo di questa vicenda così come la conosciamo. Un fatto che sarebbe molto triste non tanto per questa opposizione, ma soprattutto per l’intera città che si vede depredata all’improvviso di un contenitore che considerava un punto di riferimento imprescindibile della sua vita culturale». Infine una stoccata all’Assessore Orciolo. «Al danno già perpetrato alla nostra città s’aggiunge la beffa delle improbabili dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Orciolo sulla riapertura del Radar. Chi fa della vita politica un esempio di imprescindibile serietà sa bene che per rendere veritiera la possibilità di riapertura di un cinema storico come il Radar c’è bisogno di una cifra importante nemmeno lontanamente raggiungibile con un’azione d’azionariato popolare come strumentalmente si cerca di fare dall’altra parte. Quanto alla possibilità di riaprire il Radar, le parole contrastano ancora una volta con i fatti perché non c’è nessun documento cartaceo che dimostri se l’Amministrazione abbia intrapreso concretamente questa direzione. Al di là di qualche incredibile spot privo di ogni veridicità, rimane la triste quanto desolante realtà di una città che da lunedì si ritroverà senza un contenitore culturale nonché mortificata nella crescita di un valore così importante per la sua convivenza sociale e civile».