LA RISPOSTA DEL GOVERNO BERLUSCONI AGLI ONOREVOLI ZAZZERA E DONATI
E' IMPORTANTE CHE I TELEVISITATORI SI SOFFERMINO SULLE DATE IN SUCCESSIONE DELLA VICENDA
LA PRIMA COMUNICAZIONE DEL GOVERNO CENTRALE ALLA REGIONE PUGLIA E' DEL 29 DICEMBRE 2008 – ATTENZIONE LA REGIONE PER DODICI MESI NON RISPONDE
Signor Presidente, in risposta all'interrogazione presentata dagli onorevoli Donadi e Zazzera riguardante l'istanza per il permesso di ricerca idrocarburi al largo delle coste pugliesi presentata dalla Società Northern Petroleum, si rappresenta quanto segue.
La zona al largo della costa pugliese risulta effettivamente interessata da una domanda di permesso di ricerca di idrocarburi, denominata «d149 DR-NP», presentata dalla società Northern Petroleum.
Prima dell'eventuale conferimento, le istanze di cui trattasi vengono sottoposte all'esame della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie, organo consultivo della Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello sviluppo economico, e a quello del Ministero dell'ambiente, cui è demandata la verifica di compatibilità ambientale.
Pertanto, la citata istanza, presentata il 1o settembre 2006, è stata sottoposta all'esame del Comitato tecnico per gli idrocarburi e la geotermia (ora CIRM), che, dopo aver espresso, nella seduta dell' 11 aprile 2007, il parere favorevole, il successivo 7 agosto ha invitato la società istante a presentare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare tutta la documentazione necessaria per la pronuncia di compatibilità ambientale.
Da qui, la società di cui trattasi, l'8 settembre 2008, in vigenza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo n. 4 del 2008, ha presentato l'istanza di valutazione di impatto ambientale. La comunicazione dell'esito positivo della verifica tecnico- amministrativa per la procedibilità dell'istanza e del conseguente avvio del procedimento è stata comunicata alle amministrazioni interessate, tra cui la regione Puglia, con nota del 29 dicembre 2008. In tale nota si invitavano le amministrazioni interessate a rendere i propri pareri, ai sensi del citato articolo 25 di cui al decreto legislativo citato, entro i termini nello stesso indicati.
Non essendo pervenuto il parere della regione Puglia, nonostante fossero trascorsi oltre dodici mesi dalla presentazione dell'istanza, si è ritenuto di non poter più procrastinare l'espressione del parere di compatibilità ambientale e si è provveduto, con decreto n. 2009/1349, del 15 ottobre 2009, a formalizzare le proprie decisioni, rendendo parere favorevole di compatibilità ambientale, con prescrizioni.
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Il 2 novembre 2009 si è provveduto a notificare il decreto di cui trattasi alle amministrazioni interessate, tra le quali la regione Puglia-ufficio VIA, alla quale era dato compito, come chiaramente indicato nell'ultima pagina del decreto stesso: «di comunicare il presente decreto alle altre amministrazioni e/o organismi eventualmente interessati».
Si è ritenuto, dunque, di delegare alla regione Puglia il compito di individuare sul proprio territorio quelle amministrazioni e/o organismi aventi un interesse all'intervento in oggetto.
Riguardo alla mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si rappresenta che si è provveduto, con nota del 4 novembre 2009, a trasmettere un estratto del decreto di VIA al Ministero della giustizia, ufficio pubblicazioni per gli adempimenti di legge.
Quanto al fatto che la pubblicazione dell'annuncio relativo alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale e al conseguente deposito del progetto e dello studio di impatto ambientale sia avvenuta in data 10 settembre 2008 sui quotidiani Il Giorno e Puglia, ritenuti dagli interroganti a bassissima tiratura, non rileva ai fini della ammissibilità dell'istanza, non prevedendo la norma alcuna limitazione in tal senso e tali testate sono frequentemente utilizzate anche da altri operatori a tal fine.
Giova ricordare che, per il progetto di cui trattasi, la compatibilità ambientale favorevole riguarda la sola fase di prospezione geofisica con air-gun e geofoni, la quale non prevede la realizzazione di alcuna opera, ma solo l'acquisizione di linee sismiche con apposite navi, e non la perforazione del pozzo esplorativo, attività per la quale, come chiaramente indicato nella prescrizione A4, dovrà essere presentata una nuova istanza di VIA.
Le preoccupazioni espresse dagli interroganti in merito al possibile sversamento in mare di idrocarburi o allo smaltimento di fluidi e dei fanghi di perforazione, sono quindi nella fattispecie premature; tali tipi di impatti saranno oggetto di un'attenta analisi da parte della commissione tecnica VIA-VAS nel momento in cui verrà presentata una nuova istanza di VIA per la perforazione del pozzo esplorativo.
In linea del tutto generale, si rappresenta, comunque, che è prassi consolidata da parte delle società petrolifere l'adozione di misure atte a minimizzare tale tipo di rischi, in particolare per i fanghi di perforazione che sono trasportati a terra e smaltiti a norma di legge.