CIAO MADIA, PER SEMPRE

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Si sono spenti i riflettori sulla vicenda di Madia Brescia, la giovane monopolitana il cui destino beffardo e malinconico ha voluto che si incrociasse con lo stridere di un treno a seguito di una frenata brusca. Gli occhialini rossi lasciati sul muretto poco distante è stato il segnale inequivocabile di come la vita di Madia, soprattutto nelle ultime ore, negli ultimi frammenti, nell’ultimo sguardo verso quel maledetto treno sia stata tanto tormentata quanto lasciata al suo destino. Tutti noi avremmo voluto avere il compito di scongiurare una morte così crudele, ineffabile destino di un amore per la vita, spezzato dall’angoscia tanto profonda.  E’ difficile trovare le parole per offrire conforto alla sua famiglia ma nel contempo spiegare il gesto di una giovane vita spezzata . Non conoscevamo Madia, ma avrà vissuto un tormento così devastante, intenso, forte, che non ha lasciato scampo alla ragione, al desiderio di aggrapparsi al barlume della speranza, vogliamo tutti immaginare che sia stata fatalità. La rabbia rimane in noi per non averle salvato la vita, in tutti noi. Abbiamo tutti lo sguardo troppo rivolto ad altro, rinchiusi nel nostro fortino dell’egoismo e dell’opulenza.  Un tormento forte quello di Madia, l’inquietudine di una vita caratterizzata dalla voglia di vivere da un lato e dalla leggera inconsapevolezza  che qualcosa non andasse così come Madia avrebbe voluto. Rimane la sua storia, la sua vita, la sua grande umanità. La sua profonda inquietudine dimostra quanta voglia avesse di continuare a vivere, ma qualcosa fermasse il suo guardare con ottimismo al futuro. Una mano, un cuore, anche ignoto  avrebbe potuto fermarla e dirle che non sarebbe stato giusto che lei spezzasse la sua vitalità. Ma è andata molto lontano senza mai fermarsi. Un destino crudele. Insieme al “suo” maledetto treno.

Ciao Madia, per sempre.

Vivimonopoli