Monopoli come Viareggio?
![](http://www.vivilacitta.net/wp/wp-content/uploads/2009/05/NUOVEFOTO2009_francomuolo.jpg)
Chiedo umilmente scusa per aver turbato per un attimo la tranquillità dei miei concittadini, e faccio gli scongiuri acciocché la mia suddetta fantasiosa (ma verosimile) notizia di cronaca non si avveri mai. Purtroppo il recente disastro ferroviario di Viareggio oggi è su tutti i giornali. Sulle strade ordinarie italiane circolano, insieme alle automobili, grossi autocarri e Tir stracarichi, e anche pericolosissime autocisterne piene di gas e ogni altro genere di combustibile. Anche i treni merci sono stati abilitati per tali tipi di trasporto. Ma, strade ordinarie e ferrovie assumono funzioni molto differenti fra loro. Le prime consentono ai vettori maggiore celerità utilizzando le tangenziali, lambendo appena i centri urbani, mentre i treni merci, sebbene la loro velocità sia estremamente ridotta, generalmente attraversano i centri delle città. Ovvio che per trasferire le merci venga privilegiato il trasporto su gomma a danno di quello sulle strade ferrate. Tuttavia spesso osserviamo transitare treni merci formati da decine di carri, sui cui rodiggi sono attaccati corpi metallici sospesi che rassomigliano a bombole gigantesche, con sopra scritte capacità anche di 120 metri cubi (pari a circa 120mila litri), che attraversano i nostri centri abitati, prima molto lentamente, da qualche tempo a velocità sostenuta. Se non si vedessero treni passeggeri passare a forte velocità su quegli stessi binari, direi che il transito dei primi, specie di notte, sia rallentato apposta per non recare disturbo ai cittadini che dormono. Ma, così non è. E’ facile immaginare invece che la lentezza degli attraversamenti dei treni merci negli abitati sia dovuta a ragioni di sicurezza, per evitare eventuali incidenti che provocherebbero disastrose e incalcolabili conseguenze com'è successo a Viareggio. Allora una domanda, unita a una grande angoscia: perché le Prefetture tendono ad allontanare le stazioni di servizio carburanti dai centri storici, mentre i loro pericolosi prodotti di approvvigionamento continuano a transitare indisturbati su binari proprio nel mezzo di quelle stesse città?
Detto questo, rilevo (osservando una qualsiasi cartina automobilistica) che anche l’occhio di un inesperto potrà essere impressionato dal fatto che la tratta ferroviaria Bari-Brindisi, se si escludono le due città capoluogo di provincia, spacca in due parti perfettamente uguali soltanto i centri urbani dei comuni di Mola, Polignano e Monopoli. Se gli accordi con le FS saranno concretizzati, non uno ma due treni per volta sempre più veloci (e sempre più carichi di scalmanati che lanciano oggetti assassini) passeranno in continuazione e sempre di più sulle nostre teste. Senza contare che da queste parti la notte (solitamente fatta per dormire) viene liberamente usata dalle Ferrovie per il transito di treni merci con carichi pericolosi che mantengono in funzione e con insistenza, chissà perché, i loro avvisatori acustici. Posto che già ora in questi centri non tutti i convogli, in prossimità delle stazioni, effettuano rallentamenti adeguati, come si fa per le fermate obbligatorie, chi ci assicura che altri treni pendolini o intercity non sfrecceranno velocissimi e con sempre più frequenza? Non è stato previsto (come viene spesso proclamato da più parti) che questo tratto di Puglia (con i suoi sempre più attrezzati scali marittimi) sarà il ponte di lancio dell’Europa verso i Paesi situati sull’altra sponda del Mar Mediterraneo? Credo che se non si fa presto a “fare squadra” per la ricerca di una radicale soluzione anche di questo gravissimo problema, fra pochi anni, potremmo dover subire la maledizione dei nostri figli e nipoti per l’aver consentito passivamente simili soprusi.