C’era una volta il Difensore Civico….

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Riceviamo e pubblichiamo 

Faccio seguito all’intervento dell’avv. Bregante e alla risposta del dott. De Russis, per esprimere tutto il mio disappunto per lo spettacolo indegno messo in scena dai consiglieri comunali in occasione dell’elezione del nuovo difensore civico.
 Sinteticamente, alcune considerazioni da comune mortale, quale mi onoro di essere, alcune della quali forse già  fatte.
Se c’è un regolamento, che fissa i requisiti del difensore civico in maniera ben precisa, non è accettabile che il segretario generale concepisca l’ammissione con riserva di un candidato, violando sia la lettera del regolamento stesso, sia il principio d’imparzialità  nei confronti di tutti coloro, che avrebbero potuto avanzare candidatura, se solo avessero immaginato la possibilità  di ammissione con riserva.
Il regolamento prevede (art. 8) che il candidato dichiari già di possedere i requisiti e di non trovarsi nelle condizioni ostative di cui all’articolo 7, comma 2 e comma 4, ma il modulo di candidatura allegato al bando non contemplava tale dichiarazione in sè, contenendo invece un elenco di dichiarazioni singole, ciascuna della quali non falsa anche se resa da candidati con titolo di studio e/o pregresso politico-amministrativo non adeguato alle previsioni del regolamento: casualità  oppure impostazione congegnata allo scopo di prevenire violazioni, da parte di candidati privi di quei requisiti, della normativa sull’autocertificazione richiamata nello stesso modulo?
Del resto, anche in presenza di una domanda prodotta con il modulo in questione, non si sarebbe potuto che escludere il candidato, constatandone la non piena rispondenza ai requisiti regolamentari e magari chiedendosi su che basi egli avesse avanzato candidatura, salvo quella di essere in grado di prevedere l’inventiva del segretario generale.
Ed è stato quantomeno singolare che, pur in presenza di candidature assolutamente ineccepibili non solo sul piano formale, ma anche per caratteristiche professionali, in molti casi idonee a garantire piena attuazione al regolamento, anche riguardo ai requisiti preferenziali di cui all’art. 7, c. 3, tutto il dibattito, anzi lo scontro (chiamiamo le cose con il loro nome), sia stato incentrato sul modo in cui sciogliere la strampalata riserva posta dal segretario generale, dando costantemente a intendere che essa sarebbe stata sciolta in senso positivo, così aprendo la strada alla elezione del nostro, in spregio del regolamento, degli altri candidati (reali e potenziali), dei cittadini e, soprattutto, della decenza.
E qual è stata poi la vera motivazione di tanto contendere su una questione apparentemente tutta formale? Non si voleva che la cittadinanza sapesse con esattezza chi avallava la forzatura del regolamento per favorire quel candidato? Oppure si voleva che fosse lo stesso candidato discusso a non avere piena consapevolezza di chi lo appoggiasse davvero e di chi lo volesse impallinare, dentro e fuori della (sua) maggioranza?
Per inciso, direi che la votazione unica sul testo originale, o anche su quello emendato, avrebbe potuto avere senso solo nel caso di elezione del candidato, mentre avrebbe generato ulteriore confusione nel caso (evidentemente puramente teorico) contrario, dato che non sarebbe stato possibile capire se la mancata elezione fosse derivata dalla negazione dell’interpretazione estensiva del regolamento o da un giudizio negativo sul candidato.
Sulla votazione in sé, altre perplessità : la fumata nera della prima votazione è servita semplicemente a salvare la forma oppure ha avuto qualche altra funzione? E le schede bianche della seconda votazione sono servite solo a evitare unanimità  di bulgara memoria, oppure volevano rappresentare un sia pur pavido dissenso sul metodo e/o sul merito) dissenso che tuttavia si poteva esprimere molto più chiaramente votando per altri candidati o ancora meglio abbandonando l’aula)?
Da ultimo, un interrogativo sovrano: quale credibilità  e autorevolezza potrà  mai vantare un difensore civico eletto in questo modo?
 
Vogliate scusare la mancanza di firma. Cordiali saluti.