Banane e acqua, impazza la dieta giapponese in USA

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SAN FRANCISCO – Negli Stati Uniti sui poteri taumaturgici della frutta la gente ci mette la mano sul fuoco. “Una mela al giorno leva il medico di torno”, recita un dei detti più popolari. Non deve stupire quindi che una dieta a base di frutta come la Morning Banana Diet  stia riscuotendo un successo di pubblico non indifferente. Non per niente dagli Usa vennero i primi succhi di frutta fresca in bottiglia con la nascita della Odwalla – assorbita poi dalla Coca-Cola – e della Naked, casa prediletta invece dalla Google che nei suoi campus sparsi per il mondo la distribuisce a man bassa (e gratuitamente) a impegati e visitatori. (continua)

Arrivata dal Giappone qualche settimana prima della vittoria di Obama sulle ali di lanci d’agenzia, che la indicano come causa della pesante scarsità di banane che si registra in quel paese, la Banan Diet è stata accolta con grande entusiasmo. Sopratutto dai più giovani che, nel clima di rinnovamento che si respira nel paese dall’elezione del nuovo presidente, non esitano a sostituirla alle diete a base di Zantrex rese famose da Britney Spears.
Il settimanale Time le ha dedicato una serie di storie sensazionalistche. L’emittente televisiva CBS cercando di cavalcare il trend ha trasmesso un servizio speciale  con tanto di dimostrazione pubblica con dietista in una piazza di New York. Il quotidiano StarTribune di Minneapolis l’ha fatta analizzare da un nutrizionista e tabloid come il New York Daily New e il Post l’hanno sbattuta in prima pagina con titoli a sei colonne sulla nuova “pazzia in arrivo dal Giappone”. Anche il seriosissimo ed ultra liberale Huffington Post se n’è interessato.

Quello che distingue la Morning Banana Diet dalle altre diete in circolazione, non è solo il fatto che è uno dei regimi alimentari più semplici da seguire che siano stati formulati negli ultimi decenni, un paio di banane e un bicchiere d’acqua tiepida ogni mattina prima di colazione e il gioco è fatto, ma anche la sua storia.
Inventata da una farmacista di Osaka, Sumiko Watanabe, che s’era stufata della pigrizia di suo marito, la dieta oltre all’obbiettivo di far perdere peso mira anche a migliorare il livello energetico della persona che la segue.
Rimbalzata all’inizio di Marzo sui social network (Mr. Watanabe aveva perso oltre 15 chili), ha scatenato un tale furore che in pochi giorni le banane sono sparite dagli scaffali dei supermercati dei maggiori centri urbani giapponesi e mesi dopo la situazione non accenna minimamente a cambiare, tanto che alcuni cominciano a parlare di razionamento del frutto.
Intanto in libreria sono arrivati numerosi instant book sull’argomento e si calcola che abbiano già venduto oltre 750 mila copie. Una delle caratteristiche più popolari della dieta è proprio il bassissimo livello di stress che la caratterizza. Anzi una delle sue prescrizioni principali è proprio quella di evitare lo stress costi quel che costi. A tal proposito coloro che la fanno devono impegnarsi a cenare prima delle 8 di sera e ad andare a letto prima di mezzanotte.
“Una delle ragioni per le quali si ingrassa è che la gente lavora di notte o sta sveglia fino a tardi e per contenere l’ansia che genera la mancanza di sonno finisce col mangiare in continuazione”, ha spiegato la dietista Kery Glasman: “Se uno va a dormire presto mangia di meno”.
Ricerche condotte però da istituti giapponesi sembrano accreditare l’ipotesi che ci siano anche delle ragioni fisico-chimiche specifiche alla base della perdita di peso registrata dai soggetti che hanno seguito la Banana Diet: l’amido delle banane, definito resistente, parrebbe facilitare e incoraggiare la metabolizzazione dei grassi.
Sebbene online e sulle televisioni siano sfilati innumerevoli testimonial, anche il più famoso cantante giapponese, a sostegno della nuova dieta, gli scettici abbondano. Molti fanno notare che di diete a base di frutta se ne sono già viste a bizeffe e, da quella del pompelmo a quella dei cavoli passando per gli ananassi e il cocco, si sono rivelate tutte un fallimento.
“Una banana non ha niente di magico”, ha affermato Bonnie Taub-Dix, portavoce della American Dietetic Association, “E’ ricca di fibbre e molto zuccherata. E’ un frutto che riempie, chiaro che uno mangia di meno, ma come quelle che l’hanno preceduta anche la Morning Banana si lascerà alle spalle un numero enorme di persone scontente e che avranno mangiato più di quello che dovevano”.
Non in questo caso, assicurano i suoi sostenitori che, decantandone le doti miracolose, intanto hanno lanciato svariati siti web. Di questi il più famoso, morningbanana. com , suggerisce che dopo le due banane e il bicchiere d’acqua di prammatica una persona, se si fa eccezione per i dolci, può mangiare proprio di tutto e in abbondanza.

Fonte: Repubblica.it